Senza clamore né hype esagerato, Black Coffee non solo si è conquistato il ruolo di principale artista elettronico del Sudafrica, ma si è anche assestato come uno dei più rappresentativi dell’intero continente africano e tra i più influenti a livello globale. Con un background accademico jazz, Nkosinathi Innocent Maphumulo (questo il suo vero nome) ha affinato il suo suono coltivando in parallelo una profonda passione per la musica elettronica.
Il risultato? Un’afro-house sofisticata, in cui le percussioni tradizionali incontrano la techno più fina, con inserti soul e fiati che rivelano
la sua solida educazione musicale. Un equilibrio raro, che parla tanto delle sue radici quanto della sua visione avanguardista.
Il suo percorso non è stato facile: oltre trent’anni di lavoro silenzioso, dedizione e ostacoli che avrebbero scoraggiato tanti dal perseguire una carriera nella musica – primo fra tutti, il suo braccio sinistro completamente paralizzato. Chi assiste a un suo dj set per la prima volta potrebbe pensare a un’esplosione improvvisa, ma dietro c’è una carriera costruita con integrità e una visione che ha preso sempre più forza nella continuità e nel tempo.
Geschrieben von Aureliano Petrucci