Le monumentali vette di una spiaggia thailandese creano il set naturale per un paesaggio dalle atmosfere preistoriche. Victoria e Athena scintillano nei loro abiti mentre camminano sulle pendici del terreno umido. Si domandano se siano più o meno orgogliose di essere trans. La vita è talmente breve, perchè nascondersi? Alcune pozze d’acqua lasciano intuire un momento di bassa marea.
Blu o rosa? Rosa!
Con le mani informicolate dall’adrenalina le ragazze sono pronte ad accendere due voluminose nubi colorate come zucchero filato per l’ultima scena del film, in ricordo dell’amica Meril, il cui nome non compare in nessun cimitero della Francia.
3…2…1…
Il ritmo del cuore arriva a suonare fino ai timpani delle orecchie.
Boom! Ciò che credevano essere un fumogeno è in realtà un cannone lancia coriandoli. Si trovano davanti a una scelta: tornare indietro al negozio o accettare che qualcosa è andato storto? Aspettami qui. Torno presto
A seguito della perdita di una persona poter vedere queste due opzioni è un privilegio. La possibilità di porre rimedio, sentirsi in grado di riavvolgere la storia e fare la cosa giusta. Che poi che cos’è la cosa giusta? Il lento processo digestivo del trauma si attiva ripercorrendo gli aneddoti, il fluire degli eventi. Ci si cala negli spazi che si sono condivisi come all’interno di una meravigliosa vasca calda, con quella sensazione di vertigine che ti paralizza le gambe, monta la nausea e gonfia la testa. Gli ambienti, le architetture rilasciano sulla nostra pelle pulviscoli di memoria, ma anche loro, gli appartamenti, gli uffici, gli alberghi, gli ospedali hanno un’età e le loro scatole fatte di metri quadrati hanno accolto e diretto molte vite.
Gli hotel hanno un’età
Questa sei tu
Questo è il tuo corpo
Questa è la tua decisione
Nessun dolore, nessun guadagno
MARZO 2019 – MARZO 2012: 7 anni: 84 mesi: 30660 giorni: questo è il tempo del cammino fisico e mentale intrapreso dalla regista e artista visiva svedese Victoria Verseau. Trans Memoria è un film autobiografico, un viaggio a ritroso per omaggiare chi come Meril ha deciso di andarsene, dove ogni oggetto diventa feticcio di un momento destinato a dissolversi. Un pellegrinaggio, una celebrazione per chi è rimasto, il survivor che immaginiamo vagare, trascinarsi consunto di pianto per le terre desolate del passato. La mente e i piedi rallentano solo quando scorge all’orizzonte un possibile futuro dove uccellini mai visti prima svolazzano per nidificare sui rami, mentre i granchi affiorano dalla sabbia grazie al diradarsi delle onde. Il paesaggio di ricordi di chi è andato via rimane sì, ma alle proprie spalle.
Comincio a vedere me in te
Devo essere me stessa o un personaggio?
Frammenti di video-diari rivelano lo stampo documentaristico del film; le scene del dietro le quinte svelano una parte fiction, utile alla regista per vedere la propria storia con gli occhi di chi assiste alla scena anziché di chi la vive in prima persona. Athena e Aamina interpretano insieme loro stesse e le vite delle amiche Victoria e Meril.
Persone, memoria, paesaggi naturali e tessuto urbano sono uno la rappresentazione dell’altro, in un continuo rapporto di reciproco scambio, una ricostruzione delle architetture del corpo per il percorso di affermazione di genere. Trans Memoria è un’opera sul processo di accettazione: un requiem alla transitorietà della vita.
Dopo la proiezione ci sarà una conversazione tra la regista Victoria Verseau e Margherita Ghetti del Mix Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer di Milano.
Geschrieben von Carolina Gestri