Rhinoceros Gallery e la galleria parigina Bigaignon presentano “Atto 2/3: Col Tempo”, secondo capitolo di una trilogia dedicata ai fondamenti di luce, spazio e tempo. In mostra dal 26 novembre al 14 gennaio negli spazi di Palazzo Rhinoceros, a Roma, l’esposizione riunisce artisti che scelgono di misurarsi con la materia più invisibile e sfuggente: il tempo. Un progetto in tre atti, destinato a concludersi nel marzo 2026, che qui si concentra sulla possibilità e sul limite di trasformare la durata in forma.

Cianotipie annuali, monocromi destinati a mutare, carte modellate dal gesto performativo e sequenze fotografiche che si dispiegano come durata bergsoniana compongono un paesaggio in cui la temporalità si fa corpo. Le opere di Thomas Paquet, Juan Couder, Morvarid K, Yannig Hedel, Hideyuki Ishibashi, Chris McCaw, Fernando Marante, Harold Feinstein e del collettivo Lab(au) trasformano il tempo in presenza fisica, traccia, memoria, chiedendo allo spettatore, non solo di osservarne il decorso lineare ma anche di abitare gli slittamenti. 

Il tempo diventa sostanza: si interrompe, si sospende, si stratifica in frammenti che rifiutano di scomparire. Ma proprio nel tentativo di fissarlo, la mostra ne mette a nudo la natura irriducibile: ogni immagine, ogni superficie impressa porta in sé la consapevolezza di un fallimento annunciato. Il desiderio di arrestare il fluire temporale convive con la certezza che esso continuerà a scorrere altrove, fuori campo. In questa tensione irrisolta, attraverso archiviazione e dissolvenza, “Atto 2/3: Col Tempo” celebra il tempo come tema e ne problematizza la rappresentazione, suggerendo che ogni tentativo di trattenerlo è insieme un gesto di resistenza, di lutto e di radicale umanità.