Se il dottore Cesare Lombroso fosse ancora tra noi, esaminando Roman Flügel sarebbe costretto a riconsiderare alcune delle sue celeberrime teorie sulla fisiognomica. Sì. perché da uno che appare come un mix tra il fratello nerd di Screech di „Bayside School“ e un fan di Leonard Nimoy al Lucca Comics, nessuno si aspetterebbe il fuoco sacro musicale. Pensate agli inni „Rocker“ o „Geht’s Noch?“, che hanno fatto abbracciare, più dei gol di Schillaci, intere generazioni di sudati. Pensate al Verbo Divino sotto forma di „Live at Robert Johnson“. Pensate ai suoi chirurgici set da sciamano del Darmstadt o al suo ultimo „Happiness Is Happening“. Pensate, o quantomeno venire e ascoltate: non potrà che farvi bene.