Ha diretto la “Carmen” alla Scala, ha scritto un libro, ha girato un film che ha vinto dei premi a Venezia. Ma Emma Dante è davvero nel suo solo quando si sporca le mani con il teatro e affonda le braccia fino ai gomiti nella terra per impastare le sue storie, sempre a cavallo tra comicità grottesca e nostalgia straziante. Come in questa storia di lutti, memoria e “codici del cuore” di una famiglia matriarcale, ovviamente palermitana: una folla di anime imperfette, chiassose, colorate, in confusione tra la vita e la morte. Veglia funebre, affollato dormiveglia, flusso di ricordi, ma soprattutto rito. Che in fondo è la prima natura del teatro.
Geschrieben von Giorgia Marino