La scorsa estate mi capitò di orbitare nello spazio grazie alle improvvisazioni cosmiche jazz/elettroniche dei konstruKt da Instanbul. Fu così che scoprii l’esistenza di una scena jazz improvvisativa turca, stesso circolo virtuoso da cui proviene il quartetto che stasera vedremo alle prese con le radici più (ultra)terrene del free jazz. Uno di loro, Umut Çağlar, è proprio il leader dei konstruKt (e Cem Tan, talvolta, loro batterista aggiunto); il piatto forte, però, sarà la presenza di Hüseyin Ertunç – assieme al compare di improvvisazioni Doğan Doğusel – batterista fenomenale a cui si deve il disco culto Mûsikî, pubblicato nel 1970 e ora in procinto di ristampa vinilica: uno dei segreti meglio custoditi della fire music. Insieme, i quattro hanno già registrato un monumentale quadruplo lp in uscita per l’italiana Holidays Records, in cui viene ravvivato il fuoco improvvisativo dell’Art Ensemble of Chicago o dell’Arkestra di Sun Ra nei suoi momenti più esplosivi e liberi. Lasciate che la loro musica vi bruci e liberate il vostro spirito!
Geschrieben von Marco Caizzi