Ogni tanto mi chiedo se ci sia una ragione per cui una terra isolata ed estrema – l’Islanda: vulcani, vento, nessun albero – abbia prodotto così tanta musica. Probabilmente perché tanta bellezza e desolazione riempiono il cuore di una forza creativa che deve da qualche parte esplodere, sia pur con molta più pacatezza di quanto abbia fatto nel 2010 il vulcano Eyjafjöll, che bloccò mezza Europa. Emiliana Torrini, padre italiano e madre islandese, della sua terra ha preso la meraviglia, l’eleganza, l’attitudine cristallina della laguna degli iceberg e una voce che calma il mare e incanta le creature delle mille leggende che vivono lassù. In questo tour – e nell’album che lo precede – Emiliana si fa accompagnare da The Colorist, ensemble fondato da due belgi con lo scopo di accompagnare per un pezzetto della loro carriera singer e songwriter con un risultato energizzante e vitale. Se incontrassi Emiliana dopo il concerto le chiederei se almeno un po’ parla ancora la mia lingua, se sa che le sue canzoni sono state una coperta sotto cui tanti hanno trovato rifugio e le direi che il mondo, con lei sopra, è decisamente un posto più bello.