Poche storie: i Diaframma sono Federico Fiumani, lo sono sempre stati, e questo nonostante Fiumani sia, per sua stessa ammissione, un chitarrista che non sa suonare la chitarra – e dovrà quindi un giorno spiegarci da dove riesca a tirare fuori quel suono – e un cantante che non sa cantare. Serve evidentemente altro, quindi, per riuscire da tre decenni a esser parte della storia della musica „pop“ italiana, sfornando album come il recentemente riesumato „Siberia“, esordio pubblicato proprio nel 1984, e le due perle „Niente di serio“ (2012) e „Preso nel vortice“, uscito circa due anni fa: una personalissima poetica, certo, e il saper risultare assolutamente credibile – caso non raro ma unico – con versi come “un sogno nel cuore, sperma nell’occhio”.