Il messaggio ormai è chiaro: a Milano si mangia asiatico e si mangia di qualità. Merito di questa seconda generazione che parla la propria lingua d’origine ma all’occorrenza anca el milanes e che è sempre più attenta a creare una ristorazione moderna e internazionale, mettendo bene in testa a tutti che in Asia non si mangiano solo riso cantonese, nuvole di drago, sushi e pollo piccante. Mangiare asiatico a Milano inizia a essere come mangiare hamburger qualche anno fa. Un’invasione reale che fa felice chi – come me – è stanco di ordinare cibo cinese e dintorni di bassa qualità e in locali da brivido. Iniziano a farsi strada le diverse specialità regionali: dalla cucina dello Zhejiang a quella dell’Hunan in Cina a quella filippina, dai dim sum ai bao di maiale passando per i dolci e i distretti giapponesi del sake, il divario tra Milano e il resto del mondo si gioca dietro ai fornelli. Non solo gattini dorati e lanterne posticce, i nuovi ristoranti asiatici si rifanno il look e ammiccano a un popolo giovane, a tratti hipster e sempre più consapevole e cosmopolita. Pronti a partire?