Ad could not be loaded.

Trattoria Burlagiò

ZERO hier: Va di piatto unico: risotto alla milanese e ossobuco (o rognoncino, o ganassino)

Kategorien Restaurants

Kontakte

Trattoria Burlagiò Via Pavese, 12
Rozzano Vecchio

Zeitplan

  • lunedi 12–15 , 19:30–22:30
  • martedi 12–15 , 19:30–22:30
  • mercoledi 12–15 , 19:30–22:30
  • giovedi 12–15 , 19:30–22:30
  • venerdi 12–15 , 19:30–22:30
  • sabato 19:30–22:30
  • domenica chiuso

Bitte überprüfe immer deine Informationen

Preise

Uscendo da Milano lungo il Naviglio Pavese si arriva facilmente a Rozzano, una città che non gode di ottima fama e che i milanesi frequentano giusto per andare al Centro Commerciale Fiordaliso e fare shopping all’Apple Store.
Ebbene, un buon motivo per fermarsi a Rozzano c’è, ed è questa trattoria lombarda come di quelle che ormai a Milano è difficile trovare: ambiente da vecchia osteria molto curata, ospitalità amichevole e soprattutto una cucina abbondante e saporita.
I piatti unici sono un ottimo biglietto da visita se è la prima volta che la visitate: il risotto alla milanese e ossobuco (o rognoncino, o ganassino se preferite) e la cotoletta sono ben più di una cena completa e vantano un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il menu presenta tutti i grandi classici della cucina lombarda, dalla trippa ai mille risotti diversi, dalla casssoeula ai formaggi; senza dimenticare alcune proposte alla griglia (tagliata di black angus) e di pesce (filetto di branzino), soprattutto a pranzo (molto interessanti le offerte del menu „lunch“); oltre ai dolci e a una cantina molto vasta („Cucina de Milan, Cantina d’Italia“ recita l’insegna).
Per smaltire all’aperto vi consiglio una bella passeggiata sulla ciclabile lungo il Naviglio: subito vedrete l’edificio del Guardiano Idraulico lasciato inspiegabilmente in decadenza (un vero peccato), e la bellissima architettura industriale dell‘Ex Fileria De Schappe. Poi decidete se fare una foto lì oppure proseguire a piedi verso Milano o, meglio ancora, nel percorso ciclabile „Pedalando sull’acqua“ immerso nel Parco Sud Agricolo.

Simone Muzza