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Parco San Giuliano

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Parco San Giuliano via Orlanda,
Mestre

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La forma dei cestini in Parco San Giuliano ricorda quella di un periscopio che affiora dalla terra per sbirciare il mondo là fuori. Sotto a questi 74 ettari di verde, frutto di una storica bonifica ambientale conclusa nel 2003, in effetti, ci sono anche i rifiuti tossici di una vecchia discarica, ben stipati in un sarcofago così capiente da creare una piccola collinetta artificiale. Da spazio indefinito, da luogo di degrado ambientale, l’intera area è stata trasformata un grande parco cittadino, con vista suggestiva sulla laguna e sui campanili di Venezia. Uno dei più grandi d’Europa. Per gli amanti della geometria non euclidea il Parco di San Giuliano è un luogo perfetto: i marciapiedi e le piste ciclabili, infatti, prevedono che per andare dal punto A al punto B si debba percorrere la massima distanza possibile. Si va per cerchi. Dal punto di vista dell’intrattenimento ci sono stati i fasti del Porta Gialla, coi suoi aperitivi massificati, e qualche edizione dell’Heineken Jammin Festival (con annessa tromba d’aria). Parlando di rock star anche Papa Benedetto XVI è passato di qui, correva l’anno 2011. E poi Vasco Rossi, i Pearl Jam, i Coldplay, Fat Boy Slim e via discorrendo. Con l’indimenticato Electro Venice ce la siamo anche spassata sulle basi di 2Many Djs, Richie Hawtin, Gui Boratto, Steve Aoki, Deadmau5. Non è stata delle migliori l’esperienza di trasferire qui la carovana di Marghera Estate Village o il festival di Sherwood. Spazi immensi, logistica difficile, programmazione debole. Ora siamo alla vigilia di un nuovo tentativo di promuovere in questa venue di ineguagliabile suggestione (chi scrive ha stampato nella memoria una storica „Under Pressure“ con duetto di Ben Harper ed Eddie Vedder mentre i raggi del sole calano lentamente sullo skyline di Venezia) con l’incarico agli organizzatori di Home Entertainment. Male che vada, qui è il paradiso dei runner.