Il mistero della fede è sempre lo stesso: preparare e servire un’ottima pizza. Cambia però il panteon dell’avventura iniziata in via Oslavia a Prati e duplicata con successo anche in zona Marconi. Non ci sarà più un solo santo a cui votarsi, bensì addirittura tre, con San Martino e San Biagio che si aggiungono al solitario Sant’Isidoro. Andiamo con ordine però.
L’originale nome Sant’Isidoro sarà a esclusivo appannaggio della sede di Prati, così come l’idea primigenea di offrire una pizza di alta qualità di tipo napoletano. Le mani qui sono quelle del pizzaiolo Giovanni Nesi, partenopeo classe ’89. La sede di Lungotevere di Pietra Papa si trasforma invece in San Martino e si dedica alla pizza di tipo romano, la famosa bassa e scrocchiarella. Agli impasti qui c’è Alessio Muscas, già a lungo nella squadra di Sbanco. Romano di nascita, Alessio con questo nuovo incarico ha deciso di cimentarsi con quella che è da sempre la „sua“ pizza, dandole diversi tocchi personali: idratazione più alta, stesura a mano e non al mattarello, cornicione croccante ma cuore morbido. La quattro stagioni con al centro un bel carciofo alla giudia è l’emblema (godurioso) di questa sua nuova visione (nda, da settembre 2024 anche San Martino è sttto la gestione di Giovanni Nesi).
Il terzo santo, San Biagio, è la novità delle novità, perché si tratta di uno spazio finora mai esistito, sebbene si trovi sempre lungo via Oslavia, proprio di fianco la prima sede di Sant’Isidoro. A essere protagonista è la pizza al trancio, ideata e preparata da Mauro Pedone (allievo di Pierdaniele Seu). La pizza qui è il cuore di una vera e propria gastronomia che vede anche pollo allo spiedo, salumi, conserve e formaggi con i quali è possibile preparare il proprio ripieno perfetto. Oltre alla devozione fideistica, i tre locali condividono anche una vasta cantina di bolle, tra champagne, franciacorta e rifermentati (da San Biagio ci sono anche bolle take away in lattina), i fritti sempre in carta e la mano dello chef Francesco Azzaretto nell’ideazione e preparazione dei topping per le pizze e dei ripieni dei fritti. Gaudeamus!
Contenuto pubblicato su ZeroRoma - 2020-02-10