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Nodo

ZERO hier: è nella New Era del cocktail

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Nodo Piazza delle Coppelle, 52
Roma

Zeitplan

  • lunedi 17–01
  • martedi 17–01
  • mercoledi 17–01
  • giovedi 17–01
  • venerdi 17–02
  • sabato 17–02
  • domenica chiuso

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Nodo è un posto dove andare per ricordarsi del perché la mixologia sia stata un’ondata travolgente qui in città (e non solo). Perché un drink fatto bene, con inventiva e semplicità, con una storia da raccontare e sapori da far scoprire (o riscoprire), è un piccolo grande momento di gioia: per chi lo beve e per chi lo prepara. È la condivisione di un esperienza a mezzo bancone, in cui nessuna delle due parti cerca di sopraffare l’altra, ma accetta di guidare e di essere guidata, a seconda dei momenti della bevuta.

Formalmente Nodo, acronimo che sta per Non-Ordinary Drinks Organization, nasce nell’estate del 2021, ma da poco ha cambiato anima, trasformandosi in uno street bar che sa essere anche un salotto intimo e raccolto. I coperti infatti sono circa trenta, gli arredi contano carte da parati floreali, tessuti di velluto e creazioni del floral designer Dylan Tripp che pendono dalle pareti. Di fronte l’ingresso c’è il bancone, nella seconda sala, più nascosti, gli altri tavolini costeggiati da una lunga seduta perimetrale.

I drink sono ideati in team dal bar manager Maurizio Musu, affiancato da Leonardo Girini e Biagio Coppola, e sono divisi in due sezioni: i classici di N.O.D.O., ormai collaudatissimi, come il Frida (cordiale salvia e limone, liquore salvia e limone, tequila infusa al peperoncino, sciroppo alle more salato); e The New Era, la nuova frontiera dove diviene preponderante anche l’uso della gamma di profumi firmata dal maestro Oscar Quagliarini, come il Benjamin Button (Vermouth Dry Cocchi, cognac infuso nella cannella/arancia, Calvados 5y, Profumo n. 3). Ovviamente sono a disposizione dei clienti tutti i drink classici, così come è possibile affidarsi totalmente all’estro dei bartender per la creazione di un cocktail a propria immagine e somiglianza.

Felici sorprese arrivano anche dalla cucina, dove lo chef Francesco Giovannelli si è concentrato sul format internazionale delle tapas: piccoli assaggi, dove semplicità ed elaborazione, sapori più propriamente italiani e internazionali, vanno di pari passo. Approvatissimi il sandwich al pastrami, il doppio hamburger di tartare, i rolls in sfoglia croccante di riso (ripieni di cipolla, verza, carote e zenzero) e il Pork and Soul (filetto di maiale alle erbe con salsa tonnata). Lasciatevi sorprendere.