Un ritrovo, piccolo e raccolto, dove mangiare bene. La sinestesi più efficace del locale di prati di Gianrico Sivori e Georgiana lacramioara Tudorache potrebbe essere questa. La sala è unica, di fronte all’ingresso c’è un bel bancone bar, perché qui si parte dalla colazione con i lieviti e le torte fatte in casa e non ci si sottrae all’aperitivo con vini e cocktail. Pranzo e soprattutto cena sono i momenti forti, lì dove lo chef Roberto Micali, di origine partenopea come Gianrico, si esalta nelle sue preparazioni.
Sfogliando il menu si capisce il perché del nome Classico: si parte dalla tradizione e dalla cucina di casa per elaborare e variare quel tanto che la stagionalità e l’estro richiedono. Ecco allora avvicendarsi le polpette (di macinato) dello Zio Armando, servite fritte in bianco con i friarielli e quelle con cacio e pepe (e guanciale e zucca); ecco arrivare una superba e ricca carbonara o i bottoni al tartufo ripieni con il brasato; ecco il maialino in porchetta e un’anatra tanto semplice quanto godereccia al palato.
Non mancano i piatti a base di pesce – e non poteva essere altrimenti viste le radici dello chef – e le bottiglie in carta danno soddisfazione. I burger sono un altro cavallo di battaglia e vengono preparati sia a pranzo che a cena. Altri due bonus: formula di apertura all day e prezzi abbastanza sorprendenti: una carbonara così a € 11 non si trova facilmente in giro.