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Fondazione Galleria Milano

ZERO hier: Incontra nel presente chi fa la storia

Fondazione Galleria Milano

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Fondazione Galleria Milano Via Arcivescovo Romilli, 7
Milano

L’ultima mostra che ho visto da Galleria Milano era la ricostruzione di una personale di Enzo Mari, Falce e Martello: tre modi con cui un’artista può contribuire alla lotta di classe, con cui Carla Pellegrini aveva sancito il trasferimento nell’ultima sede della galleria, quella all’angolo tra via Manin/via Turati, il 9 aprile del 1973. Nel 2020, quasi cinquant’anni dopo, la moltiplicazione di quel simbolo degli anni delle lotte mi era parsa inattuale, in modo del tutto consapevole e, perciò, commovente. Oltre a essere un omaggio del figlio Nicola Pellegrini alla sperimentale gallerista morta da un anno, la falce e martello modulata in supporti, scale e colori diversi, faceva pensare a come il tessuto culturale, lo spirito più profondo di Milano fosse cambiato in meno di cinquant’anni. La Galleria Milano ha sempre posseduto una certa agilità nel sovrapporre passato e presente in una forma di nostalgia riflessiva, piuttosto che restaurativa. La visitatissima retrospettiva su Mari chiudeva un ciclo per aprirne un altro: un viaggio che quasi tre anni dopo sembra pronto a compiersi, con l’inaugurazione della Fondazione Galleria Milano in zona Brenta. Due piani: quello inferiore dedicato all’immenso archivio storico che raccoglie la documentazione di più di mille artisti e oltre trecentocinquanta mostre, e quello superiore volto all’esposizione di nuove e vecchie promesse, con uno sguardo dalle vetrine sempre fisso sulla città di Milano, i suoi culti e i suoi eterni cantieri.