Passato il periodo pandemico più duro, riaperti a pieno regime i ristoranti e, soprattutto, recuperato in pieno il piacere di sedersi intorno a una tavola che non sia quella di casa propria, Eataly rilancia quella che era stata una delle novità più importanti della sede romana, prima che, appunto, il Covid mettesse tutto in pausa.
Parliamo di Terra e del suo cuore pulsante, una griglia di tre metri creata artigianalmente e alimentata dal carbone vergine di leccio della Calabria. Terra si trova al secondo piano dello stabile, lì dove ci sono altre due eccellenze, il banco carni e la pescheria. Una triangolazione perfetta da cui è nato il progetto „Dal banco alla tavola“, rilanciato proprio in queste prime settimane dell’anno.
Si dice che le idee migliori siano quelle più semplici e cosa c’è di più semplice che scegliere direttamente con i propri occhi il taglio o il pescato del giorno da ritrovare qualche minuto più in là nel piatto, dopo un passaggio sul fuoco? In entrambi i banchi tutti i prodotti che possono essere cucinati sono segnalati in maniera specifica: si va dalle lunghe frollature ai calamari, dalle carni piemontesi e marchigiane a orate, gamberi e branzini.
Tutto con la garanzia della qualità e dei controlli Eataly: le carni provengono da piccole realtà che allevano con metodi naturali – tra i fornitori storici c’è il consorzio La Granda, presidio Slow Food – il pesce da cooperative che pescano nella zona FAO 37.1.3. (la zona fra il Mar di Sardegna e il Mar Tirreno) e che portano le cassette direttamente dalla barca al banco. Ad accompagnare i pasti, una lunga carta di vini con settanta referenze e anche una piccola carta drink con proposte classiche che vanno dall’Americano al Boulevardier.