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Groove Club

Endgültig geschlossen

ZERO hier: ci viene per le feste dei promoter che conosce

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Groove Club Via Carducci, 25
Milano

Prima di chiamarsi Grey’s Room e di fare i pomeriggi danzanti per i ragazzini, questo locale si chiamava Queen ed era famoso per la pole dance, e prima ancora Peep & Show ed era un tempio dell’erotismo milanese. Aperto nel 2001, offriva una lunga serie di servizi: spettacoli di lap dance che arrivavano, a sorpresa, al nudo integrale (il nostro amico inglese Jim si è messo a gridare: „In Glasgow you don’t get the pussy!“), consolle per film porno (con fermo immagine e zoom), cabine nelle quali bastava infilare una monetina nell’apposito buchetto per vedere una ragazza nuda (solo per voi) oltre il vetro, una videoteca sterminata (tra i titoli migliori, ricordiamo Pump Fiction e Rent a Butt). C’era anche l’offerta di mezzogiorno in cui non si pagava l’ingresso ma solo la consumazione al bancone. Un’idea alternativa per la vostra pausa pranzo. Le ragazze? Straniere, per lo più slave, russe e albanesi, a parte una sola ragazzetta emiliana. Abbiamo conosciuto Penelope da Salonicco e la sua storia di ricerca della felicità in un paese lontano dal suo. Tra un applauso e l’altro, mentre il dj girava dischi dei Bee Gees, ci è venuta un po‘ di malinconia. Il botto nel clubbing è arrivato nel 2011 grazie a Marcelo Burlon che, „sfrattato“ dai Magazzini Generali per via dell’improvvisa inagibilità del livello 2 dove si teneva il suo Pink is Punk, è arrivato qui con tutti i suoi fedeli promuovendo la lap dance come il nuovo ballo del mattone. E così il Grey’s Room si è ripopolato tant’è che si sono visti Stefano Gabbana, Maria Carla Boscono e Roberto Bolle e dj importanti come Trevor Jackson e Kim Ann Foxman. Poi Marcelo è diventato County of Milan e il Queen un club focalizzato sui dj dove hanno suonato, tra gli altri, Objekt, Zip, Levon Vincent, Pinch, Blawan, Deniz Kurtel ed Egyptian Lover. Ora non c’è una linea musicale precisa, chiunque voglia farci un party è ben accetto.