Come nei film che partono dalla scena finale per poi ricostruire tutta la storia, la cucina dell’hotel Mama Shelter può essere raccontata dal dessert. Anzi, da UN dessert: il gelato (artigianale) all’arachide salata. Buonissimo, come neanche nelle gelaterie a cinque stelle. Sapendo che si tratta di una tappa obbligatoria – che passiate da queste parti in estate come in inverno – pianificate la scelta sapendo che dovrete lasciare uno spazio per questa leccornia conclusiva, servita anche in quantità abbondante.

Il menu immaginato dallo chef Gianfranco Pecchioli (già nelle cucine di Heinz Beck, Albert Adrià, Anthony Genovese e del Pastificio San Lorenzo) non si discosta poi troppo nella sua essenza da questa portata: una lunga lista di tentazioni cremose e confortevoli, che cercano di unire l’internazionalità pop che ogni realtà alberghiera deve sapere accogliere, e le suggestioni della cucina italiana e romana, che pure non devono mani mancare.

Ecco allora i maritozzi con baccalà e le crocchette di prosciutto come sanack; dei waffles salati con Lardo di Colonnata e crema di funghi come antipasto; i tortelloni con ripieno di pollo e peperoni per primo; la guancia di manzo con mousse di cipolla e soia. Meritano anche piatti più classici e rigorosi, come le fettuccelle con ragù bianco di vitello e castagne affumicate o il baccalà con fondo di pesce e pane agli agrumi. Buone notizie anche per gli amanti della pizza, perché il pizzaiolo Luca Vessecchia la prepara a dovere, anche qui unendo i classici a qualche abbinamento più gustoso (nduja, stracciatella e cipolle caramellate per gli amanti del piccante), mentre ai drink ci pensa il bar manager Domenico Napolitano. Per i dolci… beh, sapete già come va a finire il film.