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Mogo

ZERO hier: chilla con un cocktail giusto.

Kategorien Bars Cocktail bars
quartiere Dergano

Mogo

Kontakte

Mogo Via Bernina, 1C
Milano

Zeitplan

  • lunedi chiuso
  • martedi chiuso
  • mercoledi 12:00 PM–03:00 PM , 06:00 PM–01:00 AM
  • giovedi 12:00 PM–03:00 PM , 06:00 PM–01:00 AM
  • venerdi 12:00 PM–03:00 PM , 06:00 PM–02:00 AM
  • sabato 12:00 AM–04:00 PM , 06:00 PM–02:00 AM
  • domenica 12:00 PM–04:00 PM , 06:00 PM–12:00 AM

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C’è una sera in cui non vuoi parlare. Non vuoi folla, non vuoi rumore. Ti va di bere qualcosa di buono, ascoltare un disco come si deve e ricordarti che Milano, ogni tanto, sa anche abbassare la voce. E magari lo fa proprio accanto a Scalo Farini, in quel pezzo di città che promette futuro.

MOGO è il posto giusto quando hai bisogno di un attimo. Non fa scena, non alza la voce, ma entra sotto pelle. Il nome viene dal termine “Mmogo”, che in lingua Sotho significa “insieme”. E infatti qui tutto è pensato per connettere: persone, suoni, sapori.

Entri e ti accoglie un design che parla giapponese con accento industriale: pavimenti azzurri, velluti vissuti, acciaio, radiche, un soffitto luminoso che cambia atmosfera col passare delle ore, come un cielo interiore. C’è un dehor nella corte interna e una terrazza sul tetto dove il tempo si allunga con la vista. Ma soprattutto, c’è silenzio dove serve, e musica dove conta.

MOGO è un Listening Bar, ma prima ancora è un invito a rallentare. L’impianto Hi-Fi artigianale non suona: respira. È curato da Polifonic e BSR (la crew musicale di Burro Studio), che portano in consolle artisti italiani e internazionali. Il dj booth è parte dell’arredo, pensato e disegnato per fondersi con le cromie del locale, come se anche lui volesse ascoltare.

Un soffitto luminoso che cambia atmosfera col passare delle ore, come un cielo interiore.

Ti siedi. E poi arriva un piatto. La cucina è pensata da Yoji Tokuyoshi, già noto per aver fatto parlare di sé con Bentoteca, Pan e Katsusanderia. Qui si diverte, e si sente. La sua è una cucina giapponese moderna, contaminata, viva. Qui si viene per il brunch nel weekend, o un business lunch durante la settimana. Perché MOGO non è solo una serata: è una giornata intera.

Al centro del locale, come un cuore pulsante, c’è il bancone a 360 gradi. Da lì parte la mixology: cocktail classici e signature creativi che non hanno bisogno di piroette per farsi ricordare, sake servito con rispetto (senza cerimonie cosplay), una selezione di whisky giapponesi che farebbe impallidire un duty free di Tokyo, mezcal, gin, vini naturali e biologici.

Il personale ti accoglie con la giusta distanza: non ti spiega tutto, non ti snobba, non ti coccola. Ti lascia vivere il tuo tempo, come dovrebbe fare ogni luogo che rispetta i tuoi spazi.

MOGO non ti prende per mano, non ti sbatte in faccia la sua idea di cool. Ti offre una sedia, un disco, qualcosa di buono. E se sei nel mood giusto, lo capisci. Se non lo sei, magari torni un’altra sera. Tanto lui resta lì, paziente, ad aspettarti.