Anche in una città come Milano, dove tutti guardano lo schermo del cellulare tra una fermata della metro e un affitto da pagare, l’amore continua a rimanere un pensiero fisso. Ora che gli incontri sono diventati un gesto del pollice — la stessa rapidità con cui scegliamo cosa guardare in tv o cosa ordinare per cena — conoscere qualcuno di persona sembra insieme un atto rivoluzionario e un sogno che, sotto sotto, temiamo irrealizzabile.
Ci pensavo ieri sera, tornando a casa dopo una serata da ZONA, in via Bergamo 22, una nuova “Locanda alla Moda” nata dal team dietro al Nik’s & Co, il cocktail bar blasonato del capoluogo meneghino. Il duo Leo Sculli e Carlo Buccisano, affiancati da una squadra competente e ben assortita, ha avuto un’idea divertente e più profonda di quanto sembri a prima vista: una zona rossa della locanda in cui il bere e il cibo costano meno, e dove si condividono chiacchiere intorno a tavolini alti — magari, perché no, anche con sconosciuti.
Un rosso che pare voler raccontare una storia d’amore, un bacio, ma anche un vermouth o un vino — un invito a possibilità impreviste.
È un twist grazioso in un locale altrimenti moderno, con luci soffuse e voci basse. La parete rossa — rossa davvero, di un rosso che pare voler raccontare una storia d’amore, un bacio, ma anche un vermouth o un vino — accoglie quattro tavolini alti, senza sgabelli, che sembrano invitare a possibilità impreviste. Quasi, un varco silenzioso: il confine tra la Milano che produce e quella che, per un istante, decide di fermarsi. E quei quattro tavolini sono il punto preciso in cui due sconosciuti, sfiorandosi i gomiti per mancanza di spazio, potrebbero scoprire di non essere poi così soli.
Al mio tavolo abbiamo condiviso una piacevole Passerina ‘Corolla’ Poderi San Lazzaro dal 2024 e un fresco Chianti Superiore Castello Trebbio 2023 accompagnati da sandwich di pastrami, focaccia con prosciutto, farinata di ceci e polpettine di manzo – finger food fatto bene e che, appunto, strizza l’occhio alla condivisione con dita che si sfiorano, sorrisi che illuminano, e magari baci che schioccano.
Mi è venuto in mente il celebre scrittore lombardo Dino Buzzati, che queste cose le avrebbe capite al volo. Lui che sapeva che l’amore, a Milano, non si annuncia mai con squilli di trombe: arriva di lato, mentre stai aspettando un treno della linea rossa, oppure un drink da Zona o controllando l’ora sul telefono, e all’improvviso ti accorgi che qualcuno ti sta guardando. Forse proprio da quella parte del bar dove un negroni costa meno.
di Lorenzo Cibrario
