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Model CCM 03 . Black Italy

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Casa Cicca Museum Via Arquà, 11
Milano

Nata il 12.12.12 come nuova estensione di Giulia Currà, nell’ex bordello della mistress Deborah the Queen, sul Naviglio Pavese della famigerata zona di Porta Cicca Milanese, Casa Cicca Museum si costruisce, da quasi dieci anni, come struttura metamorfica in riconfigurazione cronica, dove lo spazio privato viene via via regolato da presenze altre, ospiti, artisti, viaggiatori, che ne determinano la struttura interna. Ad oggi la casa accoglie una collezione di oltre 3.000 opere, libri rari e novità. Ad oggi Casa Cicca Museum è al suo terzo spostamento, pronta a riformulare ancora la sua identità di base: la casa. Il percorso di Casa Cicca Museum fino ad ora si può dividere in tre fasi. La prima, la casa di Deborah the Queen, 25 mq su strada, attraversata da sperimentazioni e necessarie relazioni al di fuori dei circuiti istituzionali. La seconda, in una casa a pochi metri dalla precedente, rimarca la volontà di dare un palco a invenzioni embrionali, azioni performative, discussioni e scambi sugli studi di genere e prove di coesistenza. Il nome, adottato grazie alla zona che l’ha accolta inizialmente, determina la vera natura della casa e il concetto che continua a riformularla – libera di agire e di mutare. Casa Cicca Museum, con questa terza sede, si propone ancora come luogo militante che esiste a prescindere dai muri che la accolgono e continua con progetti paralleli. La casa museo aprirà nella primavera 2022 con un progetto architettonico progettato con il collettivo Black Italy e nel frattempo è possibile visitare il sito con tutte le informazioni sulle attività (i progetti editoriali, le collaborazioni con artist*, il nuovo shop in arrivo, il team in crescita…tutto per sostenere il progetto ed esserne accolt*!). Il “cubo bianco di via Arquà” aprirà le porte su due case in una. Una dedicata all’ospite e l’altra alle attività di ricerca e alla collezione. Casa Cicca Museum è un corpo archivio ed esiste solo grazie a chi la attraversa. È una casa privata, un museo, uno scardinamento al vivo grazie all’arte di ciò che diamo per scontato. Un grazie ufficiale a Lisetta Carmi per averle fatto dono del logo della casa tanti anni fa e sempre ovviamente a Deborah, la sua protettrice. XXX