L’apporto calorico di una bottiglia di birra da 66 cl equivale a quello di tre fette di pizza, ovvero circa 300 calorie. Esattamente le stesse di un cono gelato da 3 gusti. Il gelato quindi non è estate, bimbi che corrono e ragazze che leccano — è sacrificio e rinunce.
Il gelato è una fottuta cosa seria.
Spesso sei costretto a seguire “amici” che ti costringono a mangiarlo in gelaterie artigianali dove il caffè è stato macinato dai piedi di bambini che hanno letto Proust — ogni chicco massaggiato da una donna siciliana che produce vino biodinamico sui territori sequestrati alla mafia. Per una volta non siate timidi nel rimbalzare i fighetti devoti a TripAdvisor e andate invece all’inizio di Chinatown a Chateu Dufan. Non solo il gelato è delizioso, ma contiene anche cose che sicuramente non avete mai provato col solito tracotante “caramello al sale”, come i fagioli rossi azuki dolci o le gelatine di frutta.
A Chateu Dufan non hanno neanche paura di servire il gelato nella sua versione più nobile: dentro una coppa di vetro trasparente, circondato da panna montata, ombrellini e frutta esotica — perché il gelato è sempre più buono quanto ti ricorda la tua infanzia a Pietra Ligure e una drag queen al Plastic.
Ma ciò che rende Chateu Dufan superiore al resto delle gelaterie milanesi è il Bubble Tea, una bevanda popolarissima in tutta l’Asia di origine taiwanese. Viene servito in un bicchiere di plastica personalizzabile a seconda dei propri gusti; si parte dalla scelta del tè — nero, verde, tao o jasmine — che può essere sposato con yogurt e latte e guarnito con palline di tapioca o di frutta. Il Bubble Tea è disponibile sia caldo che con ghiaccio, quindi è perfetto per ogni stagione e per essere lanciato in faccia alla gente che gira con i beveroni prodotti dei cloni per i poveri di Starbucks.
Ecco, questo sì che batte la pizza e la birra.
Matteo Lenardon