Perdendomi nei meandri di Instagram, come spesso accade, vengo a conoscenza di questo nuovo posto – aperto appena dieci giorni fa -geolocalizzato in Moscova: Fancy Toast, sottotitolo “Epic Toast From West Coast”. Il nome lascia poco all’immaginazione, la quale scorre comunque veloce a scenari californiani di aitanti giovani, litri di caffè americano to go e santificazioni dell’avocado. Porto con me questo pensiero e il mio fedele compagno dell’ultimo periodo – Stephen King in formato Kindle – e mi dirigo verso L.A., che con la linea verde non è mai sembrata così vicina. Fancy Toast è proprio come me lo aspetto: una piccola vetrina che si affaccia su Via Volta con due tavoli comuni e due banconi a parete.
Motivi optical, sgabelli e dettagli oro e scritte al neon rosa confezionano quello che potrebbe essere un bagel store o un coffee shop molto ammiccante oltreoceano. Lo confermano l’angolo dedicato al caffè self service con tanto di free refill, l’orso dello stato della California usato come logo e ovviamente i toast, protagonisti indiscussi di questa nuova scommessa tutta al femminile.
Divisi in dolci e salati, ripropongono i grandi classici made in USA utilizzando esclusivamente una fetta di pane alta un inch – che volete siamo in America – e farcendolo a più non posso (non pensate al toast all’italiana, qui viene servito il suo equivalente a stelle e striscie): Epic Avocado Toast con mash di avocado e uova sode, Salmon West Toast con salmone affumicato, purea di passion fruit e soft cream al formaggio, Pacific Toast con mazzancolle, sedano al ghiaccio e cocktail cream, tra gli altri. Non mancano gli evergreen con burro di arachidi, banana e perché no anche Nutella.
Mentre ordino un Salmon Toast e una limonata (mi spiegano che la importano direttamente dall’America e la imbottigliano poi qui), mi interrogo sulla necessità di un posto che fa solo toast e se l’avocado salverà il mondo. Poco importa perché il toast è veramente epic e le ragazze sono simpaticissime e molto ma molto gentili. Unica nota un po‘ meno fancy il prezzo: giudicate voi.
Mi trasformo subito in Chiara Ferragni e comincio ad instagrammare violentemente il mio pranzo della domenica, utilizzando i migliori hashtag. Si inizia a formare fila, termino l’ultimo boccone, leggo l’ultima pagina e mi balena in mente una spaventosa similitudine. Cosa hanno in comune Stephan King e Chiara Ferragni? Mi terrorizzano entrambi.
Martina Di Iorio