Premessa: l’attività più figa da fare in Ripamonti è andare all’Slunga – lo sanno tutti. Ma organizzare qualcosa di diverso è certamente possibile. Punto primo perché Milano Sud comanda. Punto secondo perché, in zona, proprio a due passi, c’è il Madama Hostel. E si va lì per bere, per chiacchierare, per mangiare. Il Madama è il mio puntello con Emme, un ragazzo bellissimo che mi porta a spasso solo quando ha tempo; per tutti invece è un ostello con bar e bistrot. Clima un po‘ hipsterino che mi ricorda molto i baretti tipici del nord Europa, quelli dove i giovani universitari organizzano gruppi di studio sulle bollicine della punk ipa davanti a un pc – o, per meglio specificare, un Mac che fa tendenza.
Locale dall’atmosfera rilassata, il Madama è un crocevia di gente che si ferma in città per qualche notte e chissà dove poi andrà. Qualsiasi sia la loro prossima tappa, sicuramente non la raggiungono assetati o affamati – perché il bar offre cocktail e quattro tipi differenti di birre, fra cui la già nominata punk ipa in assoluto la birra che preferisco. Clima tranquillo quindi, anche perché – si sa – i viaggiatori sono sereni. A parte gli Scozzesi, quelli son sempre incazzati. E sicuramente loro, come me, apprezzano il teschio sulla porta con gli occhi lampeggianti di un rosso led inquietante che dà il benvenuto al bancone. L’arredamento è fatto di legno grezzo e materiali di recupero. Il palazzo è carino, in stile liberty.
In orario aperitivo cocktail, birra o bicchiere di vino (rigorosamente italiano) accompagnano il buffet. Buffet raccolto con insalate, verdure, qualche piatto freddo – comunque il piatto più mangiato dagli ospiti dell’ostello è la pasta. E lo farei anche io, se venissi dalla Svezia. Al bistrot piatti caldi a prezzo contenuto, buoni al gusto e ottimi per non svuotare il portafoglio. Ora sto aspettando che Emme abbia tempo. E che magari lo perda con me al Madama Hostel.
Elvira Senza Ali