„Questa biblioteca ambrosiana, che Federigo ideò con sì animosa lautezza, ed eresse, con tanto dispendio, da‘ fondamenti“. E codeste parole di Alessandro Manzoni, alle mie non paragono per saggezza e verità. I miei occhi non videro, ma le mie orecchie sentirono storie sull’avanzata della riforma protestante entro gli italici confini. Animato da questo spirito e dalla divina volontà di garantire un’intensa formazione artistica, Federico Borromeo edificò la biblioteca prima (1609) e la pinacoteca poi (1618). Leonardo, Tiziano, Caravaggio, Rubens, Virgilio, Botticelli, Bramantino, Hayez: la biblioteca-pinacoteca non urla; è una bestia silenziosa che alla borghese maniera milanese rifulge di cultura e architetture sacre come il chiostro al suo interno. Miei giovani apprendisti, in tempi oscuri come questi bisogna solo che spegnere Wikipedia e Google Images e abbracciare tutto il sapere che solo questa perla può dare.
Biblioteca Pinacoteca Accademia Ambrosiana

Foto di Dicemilano2015
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Geschrieben von La Redazione il 24 Juni 2015
Aggiornato il 22 Juli 2015