Negli ultimi tempi ci siamo abituati a „celebrare“ i compleanni di dischi, di film, in rari casi di serate e nelle migliori delle ipotesi di spazi per la musica live (quelli che hanno resistito, per intenderci). Il fatto che un negozio di dischi sia sopravvissuto ai vent’anni più difficili per il „mercato discografico“ è evento se non eccezionale quantomeno degno di nota. Ma il punto è che Hellnation non è mai stato solo un negozio di dischi. Lui e il suo comandante, Roberto Gagliardi, non sono mai stati un pilastro solo della scena punk, skin e hardcore romana (e italiana). Piuttosto, un riferimento come attitudine, uno spazio per conoscere nuove – e vecchie – sottoculture, attraversando i generi musicali e le generazioni. «Reduce da un’esperienza lunga cinque anni (dal ’92 al ’97) con la Banda Bonnot, Hellnation si rimette in sella e indossa gli scarpini dopo pochi mesi. Incredibilmente il negozio riesce a riaprire nello stesso luogo fisico della precedente attività: Via Nomentana 113 non te temo». E così, dal 1997 Hellnation è un negozio di dischi, ma pure un’etichetta e da qualche tempo anche casa editrice. Lo scorso anno, in occasione del Record Store Day – che arrivò a Roma per la prima volta circa dieci anni fa, proprio in via Nomentana 113 – Roberto ci raccontava la sua storia in questa lunga intervista. Il prossimo 21 e 22 aprile Hellnation celebra i suoi vent’anni (proprio in concomitanza con il RSD) con un festival. Gli abbiamo chiesto di raccontarci questi quattro lustri attraverso altrettanti (e più) dischi pubblicati con la sua etichetta.
1997
Si riparte ufficialmente intorno al novembre del ’97 e l’etichetta connessa all’attività commerciale apre i battenti sotto il nome di Valium Records, dando alle stampe l’esordio degli Yuppie Flu. S’intitola Automatic But Static ed è quella vena minimal-pop che fa scattare la scintilla nei confronti della band marchigiana. Un misto tra Pavement e Sebadoh, il che non deve sorprendere conoscendo i gusti del sottoscritto: spesso mi si accolla la dicitura di «quello che muove la scena street-skinhead e hc» , ma sono e resto sempre un fan sfegatato dei Beatles – checché ne dica il buon Caciotta. Questo album dà il là a un filo conduttore: l’etichetta rimarrà spesso un trampolino di lancio per le band. Gli Yuppie Flu continueranno, avranno qualche sbocco con qualche major a livello di distribuzione. Tutto qui.
1998
L’anno del debutto degli Student Zombie. Cinquecento copie in vinile: una sfida al mercato discografico, considerato che a fine anni 90 quel tipo di supporto è ancora bistrattato. In questo caso si parte con l’idea di incentivare la scena locale a 360°. Purtroppo, il gruppo capitanato da noti „scenester“ del giro hc/noise si sfalderà nel giro di pochi mesi dopo l’uscita del vinile. Fare un disco è troppo spesso un punto d’arrivo per le band, mentre dovrebbe essere proprio il contrario. Gli Student Zombie erano un gruppo molto promettente, un mix tra il Jade Tree sound, Promise Ring ecc. Geniali, peccato non fossero davvero un gruppo.
1999
Paolo (Petralia, NdR) – ex SOA Rds, voce di varie formazioni tra cui Colonna Infame, The 80’s, Comrades e oggi grande chef di So What?!? – sa che il negozio non sta navigando in buone acque. Mi propone di coprodurre il 7″ demo dei Colonna Infame, uscito in formato K7 nel ’96, per risollevarmi. Ovviamente accetto, in quanto fan e amico – avevo prodotto il loro esordio in formato CD con la Banda Bonnot. È chiaro che le 250 copie vendute in un batter d’occhio non mi faranno svoltare, ma mi permetteranno di finanziare alcune trasferte a seguito del mio amato Castel Di Sangro. Grazie Pa‘, il Commando Ultrà Curva Nord sez. Roma ti sarà grato eternamente.
2000
Valium Rdz pubblica La Danza Dei Nervi dei Notorius in formato CD. Talento puro, post-screamo hc, buttato alle ortiche dalla pochezza di certi personaggi. Salvo e ringrazio Marra e Marcella, per aver tenuto accesa la fiammella della serietà. «They’re the best, fuck the rest…».
2001
Esce il 7″ omonimo dei Dissesto. In primis „mai rinnegare le proprie origini“: nonostante mi ritenga un romano acquisito, non scordo di essere prima di tutto „franco-abruzzese“ doc. Dissesto da Pescara: hardcore cafone, ignoranti e competenti… Come me!
2002
Per la prima volta Valium Rds pubblica due dischi che verranno ristampati ben tre volte in meno di un anno: lo split in 7″ di Melt Banana e Bone Machine, lo split in CD dei Rebelde e Gradinata Nord. Nasce un vero e proprio idillio coi ragazzi del Sol Levante. Il sottoscritto li farà suonare ben cinque volte a Roma (grazie a Nicola e Pietro di DNA). E vi garantisco che poter abbracciare „fisicamente“ quella gente, ogni volta che ci si vede, è a dir poco eccezionale.
2003
Tante volte uno fa un disco perché impazzisce musicalmente per quel gruppo. Altre volte uno fa un disco perché, oltre a impazzire musicalmente, si crea un forte legame umano che va ben al di là della „filologia“ musicale. In tal senso relativamente al 2003 non posso non menzionare Keep Your Friend Close dei Payback, Strana Corsa dei Frontiera e la raccolta omonima dei Miles Apart. Grazie a Damiano, Sergio dei Kina e i fratelli Morosini: tutti Fratelli di sangue, con la lettera maiuscola.
2004
Ha senso pubblicare un disco dai forti contenuti politici nel nuovo millennio? Ora più che mai!! L’hardcore come minaccia. La rivolta non si arresta dei Tear Me Down, pubblicato da Valium Rds nel 2004 in CD, è l’album che mi fece dire con sottile ironia «La rivolta non si arresta, il Sardo sì». Una battuta stupida…
2005
A chi non è mai capitato di stampare un album pensando «Forse è la volta buona che faccio due spicci»? Un pensiero che mi ha sfiorato quando in tv passarono 14 secondi di un brano dei Jersey Line come sottofondo del lancio di una trasmissione di Maria De Filippi. Peccato che pochi giorni dopo buttai nel cassonetto ben 200 CD della suddetta band, che mi fece girare i coglioni per un’intervista rilasciata presso una radio. Peccato, proprio l’anno in cui pubblicai la ristampe della compila Hate/Love, lo split in 7″ di Die! / Coloss, Sick Hearts Die Young degli Strenght Approach e Fratelli Di Sangue dei Rebelde. Tutti rigorosamente sold out.
2006
Esce Speakers and Followers in LP, dei The Difference. Ecco, questo è uno dei dischi che suscita l’ilarità e la presa in giro di parecchi amici (e non). Soldi buttati alle ortiche dal sottoscritto e da un caro compagno che lo coprodusse. Copie regalate o finite nel cassonetto: d’altronde, stampare un disco e vedere il suddetto gruppo sciogliersi nello stesso momento è roba da harakiri a livello imprenditoriale. L’unica che ne fece buon uso fu la cugina di una cara amica – ora grafica ufficiale di Hellnation – che si dilettò a riciclare i vinili facendone sottopiatti, portapenne, orologi e insalatiere da vendere nei mercatini dell’artigianato.
2007
È l’anno di Dead Girl dei Taxi. Un singolo passato inosservato, persino da noti giornalisti musicali ora però „stracult“. La band che precedette i Giuda. Talento puro, umanamente eccezionali. Con Franco nel cuore… Feci sto singolo per il mio amore sconfinato per Gainsbourg, coverizzato qui.
2008
Esce l’esordio dei The 80’s in CD. Dal 2008 Valium Rdz diventa Hellnation rds. Un filo conduttore lega Paolo Petralia al sottoscritto: l’amicizia. Niente abbracci, niente pacche sulle spalle e poche strette di mano. Ma ogni volta che uno ha avuto bisogno dell’altro, si scattava senza chiedere il perché e senza pensare a nessun tornaconto. Ecco, Paolo sa bene che a breve dovrà porre fine all’avventura di Hellnation Store suonando live un sabato pomeriggio. Non gli ho ancora chiesto nulla, ma so che lo farà a priori. Perché l’oi! non morirà mai e questo disco è il degno tributo a questo genere.
2009
Per Hellnation esce la raccolta 1986-1993 dei Thompson Rollets. Questa è stata la prima band che ho fatto girare seriamente in Italia. Tour nel 1989 con tappe al Macchia Nera di Pisa, alla Diskarica di Foggia, al Villaggio Globale di Cappelle Sul Tavo (vicino Pescara), a Follonica e poi una data fondamentale: all’Esperimento Club di Roma (si trovava nella nota via Rasella). Fu la band che mi fece conoscere i miei soci della Banda Bonnot. Tutto è partito da lì. Nel 2009, quasi 20 anni dopo, decisi di stampare l’intera discografia di questa band influenzata da Bullet Lavolta, Moving Target e Lemonheads. Tre gruppi che amo. E con la band riuscimmo ancora a passare qualche giorno di ferie assieme, trenta anni dopo…
2010
Il rock’n’roll e il garage degli anni 60 sono generi che mi hanno cresciuto, musicalmente e culturalmente. Milkshakes, Real Kids, Cramps, Fleshtones, Plimsouls sono stati il mio biberon sonoro. Per questo, con Gonna Puke dell’amico Marco (Sannino, NdR) di Radiation – a mio avviso il miglior negozio di dischi in Italia – abbiamo coprodotto Sin’tə Lāt’in di Margaret Doll Rod, ex Demolition Doll Rods.
2011
Stampato originariamente nel ’96 dalla Banda Bonnot – con una copertina esecrabile che gridava vendetta – dopo quasi quindici anni ristampo in LP Nati per niente dei Nabat, un caposaldo assoluto dell’Oi!, insieme a una nuova leva che farà strada: Armagideon Times, ora chiamato Sonor Rds. Con una grafica che rende giustizia.
2012
L’oi! non morirà mai, lo street-punk neanche. Per questo, ancora nel 2012, vengono ristampati o escono nientepopodimeno che cinque dischi fondamentali nell’ambito della scena skin: Tempo che non ritorna degli Erode, i primi due della Banda Bassotti (Figli della stessa rabbia e Avanzo de cantiere) e la raccolta Quelli che urlano ancora. Tutti rigorosamente in vinile, in collaborazione con la Oi! Strike, la label di Paolo. E nasce in quel periodo il sodalizio con Gli Ultimi, con Storie da un posto qualunque: una perversa storia d’amore che dura ancora oggi.
2013
Quando si parla d’amore, di trampolino di lancio e di laboratorio. Nel 2013 esce per Hellnation il vinile di L’Ammazzasette, primo disco del Muro del Canto. Una stampa fortemente voluta dalla compagna della mia vita – loro fan sfegatata – che ha tifato fino in fondo per farmi pubblicare l’edizione in vinile. Un disco splendido, fatto da persone stupende.
2014
L’anno del Festival oi! alla Strada e al Contubernium e dei casini di salute. L’anno della solidarietà e della vicinanza di tanti amici. L’anno di uscite memorabili: lo split in vinile tra Klaxon e Ultimi, quello in 7″ di Fun e Gozzilla e le tre bambine coi baffi, quello di Nabat e Colonna Infame e la ristampa del primo Ghetto 84, A denti stretti. Ma il 2014 è stato anche l’anno in cui pubblicai per la prima e unica volta un bootleg (formato che mi piace poco), dedicato agli inni calcistici inglesi in versione glam rock: Kick Off. Settecento copie volatilizzate in due mesi. «Perché il calcio è una cosa seria…».
2015
Ho sempre odiato i CD… Sempre. Non ho mai comprato un CD in vita mia in un negozio, come il cellulare. Posso farne a meno. Da ora in poi decido di allegare però il CD al vinile a ogni uscita: perché il mercato è così in crisi che non riesce ad assorbire il doppio formato, ormai obsoleto. Preferisco inserirlo gratis nell’LP, venendo incontro anche alle esigenze dei giovani che non hanno il piatto. È comodo: ti senti il CD in macchina sbraitando e il vinile a casa con una Peroni ghiacciata. Escono in questo formato doppio tre dischi stupendi: Come Stai? dei Dalton, Ziggurrath dei Plakkaggio e Lima Sorda di Pat Atho. Tre album di cui vado molto fiero.
2016
Hellnation Rds diventa a tutti gli effetti un’etichetta poliedrica e multiforme. Ora stampo dischi che amo, fregandomene dei generi, basta che scatti quella scintilla. Per questo nello stesso anno do alle stampe: lo split in 7″ di Pat Atho con Filippo Andreani e Zero Calcare; il disco dei 666 –
in CD e 7K – dove rivisitano gli 883 in chiave metal-oi!; una perla del punk/hc romano anni 80, i Shotgun Solution e Roma degli Ardecore, che raggruppa i primi due LP dedicati alla tradizione romanesca.
2017
Arriviamo al Record Store Day di questi giorni. In tanti sapete già che sono varie le uscite previste: il nuovo Dalton, che aspettiamo al varco con il secondo Deimalati; la Tacita Rock Gang, con il loro promettente rock’n’oi!, che pubblicherà il 7″ Ricordi arrabbiati, lo split di Rebelde e Gradinata Nord, ristampato in LP, e poi il nuovo 7″ Fiori trasteverini degli Shots in the Dark, con Vitello nel cuore. Ovviamente, aspetto con ansia anche il nuovo album degli Ultimi, Tre volte dieci. So che sarà l’album definitivo, un mix di forza e poesia scritto da gente che non mi ha mai deluso.
2018
L’anno che verrà. Quello dei sogni nel cassetto. Quello dei „vorrei stampare“: Dreams Come True di Judee Sill in doppio LP e la discografia di Herbert Pagani. Arriveranno gli album di Filippo Andreani (doppio vinile coprodotto con l’amico Reb) e di Pat Atho. Perché mi faccio vecchio e il cantautorato è il punk dei vecchi.
Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto e comprato i dischi targati Hellnation. Non di rado a scatola chiusa: raramente perché era un marchio di garanzia (non lo è mai stato), spesso perché erano dischi che tramandavano uno stato d’umore sia da parte delle band sia del „produttore musicale“. Due entità che sono una cosa sola e, se non è così, l’uno senza l’altro è nulla. Mettetevelo in testa.