Gli NFT – aka Non-Fungible Token – sono tra i grandi protagonisti globali degli ultimi mesi. Quando non impegnato a consultare bollettini di guerra o pandemici, il mondo ha iniziato a confrontarsi massivamente con questa nuova forma di tecnologia applicata all’arte, commentando ora il caso dello studente informatico indiano diventato milionario vendendo come NFT dei suoi banalissimi selfie, ora le parole di Brian Eno secondo il quale grazie agli NFT „anche gli artisti potranno diventare stronzi capitalisti“.
Oltre a rispondere al buon Brian „Perché, già non lo sono?“, il collettivo Ultravioletto ha deciso di organizzare una tavola rotonda, „ABC NFT, Crypto a chi?“, per discutere di questo fenomeno e riflettere sugli sviluppi tecnologici e, soprattutto, culturali che ha innescato. All’incontro parteciperanno Valentino Catricalà (studioso, curatore e critico d’arte contemporanea), Paulina Bebecka (founding director di postmaster gallery), Andrea Daniele Signorelli (giornalista freelance), Pierangelo Soldavini (giornalista de Il Sole 24 Ore), e Bruno Capezzuoli (creative director di Ultravioletto). ABC NFT si terrà nello studio che Ultravioletto condivide con un altro collettivo, NONE, e sempre in questo spazio, a partire dalla serata del talk, saranno esposte fino al 15 maggio “Urban Oracle” e “Abstract Urbanism”, due opere che esplorano le possibilità creative che la tecnologia digitale può offrire, tra utilizzo di un’Intelligenza Artificiale addestrata e mappe urbane generate da un algoritmo genetico.
Per l’occasione abbiamo fatto due chiacchiere con Ultravioletto e ci siamo fatti spiegare meglio il funzionamento di questa tecnologia e le porte che sta aprendo (e chiudendo).
„Gli NFT sono una speciale versione delle famigerate criptovalute. Sono dei “contratti digitali” con la peculiarità che non necessitano di nessun organismo di controllo, come per esempio banche, notai etc. Questo fa sì che si possa certificare la proprietà di file digitali e di conseguenza attribuirgli un valore. Tale possibilità ha scatenato una proliferazione di artisti e collezionisti, perché fino all’avvento degli NFT i file digitali, per loro stessa natura, non avevano un originale e quindi era impossibile delinearne un “proprietario”. Ovviamente questa è solamente una descrizione superficiale e molto parziale, il sistema degli NFT e delle criptovalute è molto più complesso di quanto si possa pensare. In ogni caso, quella legata agli NFT è una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria e, come tutte le tecnologie, bisogna averne piena conoscenza per poterla utilizzare senza subirla passivamente. Inoltre ci sono risvolti economici, sociali e ambientali prima di arrivare a parlare delle implicazioni artistiche. È un fenomeno complesso e variegato, che assumerà dimensioni sempre più ampie, che ne vedranno un utilizzo globale.
Questi tipi di cambiamenti visti dall’esterno vengono percepiti come dirompenti o improvvisi. In realtà l’adozione di nuove pratiche è un processo più osmotico e con tratti rizomici. L’arte e gli artisti da sempre hanno utilizzato nuove tecniche per ridefinire la realtà, in questo caso l’accelerazione è grande grazie al potere della rete. Ci sono degli esperimenti per portare la fruizione della musica attraverso gli NFT, per certificare e dare “corpo” a performance immateriali. Anche nel campo degli eventi dal vivo si stanno affacciando gli NFT. Se questa tecnologia e il concetto di una rete certificata come la blockchain non viene vista solo come mera estensione di un braccio anarco capitalista, potrà essere un interessante strumento di ridefinizione di pratiche sociali e nuovi rapporti economici“.
ABC NFT, Crypto a chi?
Venerdì 1 aprile ore 19:00
Ultravioletto & NONE Studio
Via Giuseppe Libetta, 21
Ingresso libero previa prenotazione a questo link.