La scena cinematografica milanese ribolle di proposte e iniziative pronte a smuovere il sempre più vicino torpore autunnale. L’ondata dei festival si è momentaneamente placata e le sale sono pronte a raccogliere i frutti di questa stagione brulicante. Non ci si deve però dimenticare di quei prodotti che spesso sfuggono allo sguardo del pubblico, ma che in realtà non vedono l’ora di essere presi sotto l’ala protettrice di distributori o professionisti del settore a cui piace andare a caccia di diamanti grezzi.
Prendete dunque delle registe e registi under 35 e aggiungeteci una particolare attenzione verso le infinite potenzialità del cinema indipendente: mescolate bene e otterrete Indocili, il format ideato dall’associazione culturale Tafano. Il quartiere milanese ormai conosciuto col nome di NoLo farà da sfondo a sei appuntamenti a partire dal 26 settembre fino al 23 aprile, stessa ora stesso posto, 21.50 Cinema Beltrade. La rassegna Indocili è al suo terzo anno di vita, ma vanta già un seguito da far invidia e l’occasione di poter animare molte delle prossime serate meneghine (la prima è andata sold-out).
Ma facciamo un salto indietro al 2016. Tafano nasce dall’organizzazione di rassegne cinematografiche e residenze in gallerie di tutta Italia per merito di tre grandi appassionati: Davide Perego, Vieri dalla Chiesa e Antonio di Biase, tutti classe ‘94. Attraverso la collaborazione con diverse realtà del territorio milanese, l’idea era quella di promuovere e realizzare incontri, laboratori ed eventi legati alla produzione audiovisiva. Il dibattito è uno degli ingredienti fondamentali che caratterizza e smuove gli spiriti dei componenti, ma soprattutto dei suoi sostenitori.
Normalmente snobbati dalla scena cinematografica italiana e dai grandi distributori, Indocili dà la possibilità di scoprire come viene percepito il cinema dalle nuove generazioni.
Due anni dopo nasce quindi Indocili, una sorta di festival diffuso che mira a portare sugli schermi le opere di giovanissime registe e registi italiani selezionate da festival, scuole di cinema o addirittura scovate girovagando su internet (si spazia tra la fiction, i documentari e i video clip). Il nome fa pensare a qualcosa di particolarmente “refrattario o ribelle a qualsiasi tentativo di guida o di controllo”. Così sono i corti, medio e lungometraggi proposti al pubblico. Normalmente snobbati dalla scena cinematografica italiana e dai grandi distributori, Indocili dà la possibilità di scoprire come viene percepito il cinema dalle nuove generazioni.
Davide Perego spiega che l’intento è sempre stato quello di promuovere e far conoscere i film solitamente relegati al mondo festivaliero, portandoli nelle sale milanesi. Da qui la collaborazione con il Cinema Beltrade, monosala iconico del quartiere, che ne ospita tutte le serate.
Ma una chicca che forse non tutti sanno è che si è ben pensato di aggiungere prima di ogni incontro le cosiddette chiacchiere da bar al Bar Rondò (altrimenti detto Luigi: altra icona recente di Piazza Spoleto, ovvero piazzetta arcobalena). Birra in mano e si parla solo e unicamente di cinema: attenzione però, vietati gli spoiler dei film in programma, di quello se ne discute dopo! Dalle ore 20.00 l’atmosfera da cineforum prende il sopravvento e il tintinnio dei bicchieri si fonde al chiacchiericcio tipico degli storici bar di quartiere. Un modo per conoscere da vicino gli autori delle pellicole, ma anche i ragazzi di Tafano, che con un sorriso ti fanno sentire subito a casa. Le chiacchiere sono aperte a tutte e a tutti, pubblico specializzato e non. Il Cinema viene quindi estirpato dal suo luogo naturale e portato in contesti non culturali. «La proposta diventa speciale perché sono le persone che vivono – e che hanno da sempre vissuto – il bar a renderla unica. Non il contrario» spiega Davide.
Il 26 settembre ha preso il via la terza edizione e si è fatto subito il pienone. Quest’anno si è deciso di porre in dialogo le pellicole proposte con allestimenti, riviste e installazioni pubbliche. Tra i partner del progetto troviamo infatti Frankenstein Magazine, Nero Edizioni, Iconografie XXI e molti altri ancora.
I concetti di identità e appartenenza a un territorio piuttosto che a un altro hanno influenzato in maniera irreversibile le autrici e il loro modo di rappresentare una storia.
Le registe che avevano l’arduo compito di rompere il ghiaccio con i loro cortometraggi sono state tre ragazze rappresentative del videomaking musicale e pubblicitario in Italia: Giada Bossi con Creatura, Emanuela Mazzupappa con I pezzi buoni e infine Martina Pastori con Jamal Tosmal. Da menzionare anche l’installazione Ocean Eyes – allestita direttamente sulle poltrone della sala del Beltrade – della fotografa Anna Adamo: decine di occhi puntati verso lo schermo diventano simbolo dello sguardo che vogliono trasmettere le registe sul mondo che ci circonda.
Come spiegano le autrici al Rondò e nel talk post proiezione, i concetto di identità e appartenenza a un territorio piuttosto che a un altro hanno influenzato in maniera irreversibile il loro modo di rappresentare una storia, la creazione dei personaggi e le relazioni che essi instaurano con gli altri e con l’ambiente circostante.
Martina racconta uno spaccato di vita adolescenziale, in cui i suoi precedenti esperimenti con il videoclip lasciano un’impronta stilistica indelebile. Giada affronta invece il tema delle fragilità umane con delicatezza creando dei personaggi quasi sognanti che sembrano provenire da altri mondi. Infine Emanuela, suggestionata dai suoi spostamenti lungo tutta la penisola (tra Roma, Milano e Reggio Calabria), ci porta in una dimensione periferica intimista, in cui ci si può facilmente immedesimare, raccontando la caducità dei rapporti umani.
Un cinema del reale simile a un pugno in faccia, che ci fa capire quanto bisogno ci sia di dare voce a chi ha delle storie da raccontare e condividere. Grazie quindi a Indocili, che è riuscito in questi anni a dare (nuova) vita a progetti ambiziosi di artisti così diversi, ma al tempo stesso con la stessa urgenza di sbatterci in faccia la realtà.
Il prossimo appuntamento? Il 17 ottobre con Canemorto e Marco Proserpio.