Nei giorni di Arte Fiera 2019 i visitatori hanno lasciato duecentotrenta buste con idee o proposte di ogni genere come merce di scambio per portare a casa un’opera. Non denaro, quindi, ma pensieri, critiche, suggerimenti. Il progetto Artworks that ideas can buy di Cesare Pietroiusti (tra i progetti di Oplà – Performing activities, la rassegna di performance curata da Silvia Fanti) ha coinvolto ventidue artisti italiani e stranieri che in un secondo momento hanno poi deciso se una delle idee formulate dai visitatori „valesse“ tanto quanto la loro opera: Ludovica Carbotta, Francesco De Grandi, Sam Durant, Jimmie Durham, Emilio Fantin, Valentina Furian, Giancarlo Norese, Luigi Presicce, Aldo Spinelli, Alessandra Spranzi, Serena Vestrucci, Cesare Viel e Luca Vitone. Tra coloro che non hanno trovato idee sufficientemente interessanti: Maria Thereza Alves, Adam Chodzko, Michele Di Stefano, Caterina Morigi, Ana Prvacki, Luca Trevisani.
Ecco, quindi, com’è andata a finire.
Fra gli scambi più curiosi, quello di Ludovica Carbotta, che ha barattato il suo lavoro con l’idea di un bambino, mentre Sam Durant è stato convinto dalla lettera di una attivista a consegnare la sua opera al direttore dell’agenzia italiana contro l’evasione fiscale internazionale.
Alcuni artisti hanno invece risposto alle proposte con delle contro-proposte: Roberto Fassone ha offerto un incontro dal vivo con cena; Margherita Morgantin ha invitato tutti e dodici i proponenti a creare una nuova opera a partire da una riflessione di Simone Weil sull’annaspare del sistema capitalistico; Massimo Bartolini ha reputato che l’idea migliore fosse il progetto stesso di Cesare Pietroiusti; Luca Vitone ha chiesto al proponente dell’idea migliore di incorniciarla, proprio come un’opera; Jimmie Durham ha regalato la sua opera a un altro artista partecipante, Emilio Fantin, il quale a sua volta ha rilanciato con uno scambio di sogni, da farsi a distanza di dieci anni.