Ad could not be loaded.

Hyperlocal Exhibition

Hyperlocal presenta tre nuovi Magazine e due Club alla 24° Esposizione Internazionale di Triennale Milano

Geschrieben von Giacomo Prudenzio il 9 Mai 2025

Hyperlocal nacque da Zero. Pare giusto ormai dirla così, perché così è. Un progetto editoriale iniziato nel pieno dell’ormai nostalgica pandemia del 2020, con la vocazione all’esplorazione dei dintorni, di quel che si chiamò sotto-casa nel confino dei 200 metri, e impegnato nel sostegno del tuo quartiere e di quelle attività che arrancavano nel lockdown; cresciuto poi in un Magazine dedicato al racconto dei quartieri stessi, delle filiere creative e associazioniste, con un metodo tutto suo – far piccole costole editoriali, vale a dire redattori, illustratori e fotografi local – e un giornale grande, grandissimo, in formato poster; divenuto un Club, un format live che era, allora, una festa dei quartieri, e infine un omonimo Festival che riuniva le scene di questi quartieri.

Ed è con queste due parole, scene e quartieri, che Hyperlocal rassetta e raffina la sua vocazione editoriale: dai dintorni si passa all’idea di quartiere come spazio elementare dell’urbe e litorale di visione – da ogni quartiere la città appare d’altronde irrimediabilmente diversa, e le parentesi da aprire sono molte, sociali, economiche, creative, istituzionali e via dicendo; mentre le scene, vale a dire reti di persone legate e coinvolte da codici estetici ed espressivi condivisi, offrono l’intuizione di un laboratorio minimo di stili di vita in cui si configurano istanze e valori – in cui in fondo si immaginano, rivendicano e praticano variazioni seno alla cultura corrente.

Hyperlocal, insomma, ringrazia Zero per l’incubazione e lo saluta con gratitudine e orgoglio, prendendo la strada accidentata che lo condurrà all’avventura attorno al globo terraqueo. I più attenti tra voi se ne saranno comunque già accorti, osservando negli anni passati scene internazionali palesarsi al Festival e raccontarsi: dalla Dubstep di Croydon alla Grime di Bow, dal collettivo the AfroGreeks di Kypseli passando per la Batida di Quinta do Mocho alla storia delle Live Arts in Bologna, così come il Club dedicato all’Opera e alla musica contemporanea del Centro di Milano, ma anche la nuova veste dei Magazine che è stata presentata con le ultime uscite dedicate a Testaccio e a San Siro.

Ebbene, Hyperlocal ora cammina con le sue gambe: sito nuovo costruito per quartieri e scene nel mondo, un programma editoriale che andrà da New York a Lagos a Bandung, e un’occasione per comprendere tutto questo l’avrete durante la mostra Cities della 24° Esposizione Internazionale di Triennale Milano, Inequalities, che inaugura il 13 di maggio e continuerà fino al 9 di novembre, nella quale Hyperlocal esporrà una versione ridotta del Magazine presentando il lavoro editoriale svolto su tre quartieri e tre scene nel mondo, con tanto di Club dedicati allo spazio Voce tra giugno e luglio.

Dal momento che il Magazine cambierà ogni due mesi, vi mettiamo qua sotto i quartieri coinvolti.

Maggio 2025 – Victoria Island, Lagos (Nigeria)

Still from Raw Dinner by Cruel Santino, courtesy of Ademola Falomo

Victoria Island è il quartiere in cui più ha inciso la scena Alté: una rete di creativi uniti dal desiderio condiviso di un’autoespressione radicale manifestata attraverso la musica, la moda e la cultura visiva. Rifiutando i codici tradizionali dell’identità nigeriana, l’Alté è intrinsecamente queer e sfida l’omofobia e l’ageismo mainstream, evidenziando le divisioni di classe tra l’élite globale e i giovani lavoratori di Lagos.

Un Hyperlocal Club dedicato alla scena Alté si terrà il 10 giugno nello spazio Voce della Triennale Milano, con artisti, musicisti, collettivi locali e un talk pubblico.

Luglio 2025 – Umberto I, La Spezia (Italia)

Kitipo, ph. Samuel Costa

La Spezia ospita la più grande comunità dominicana in Europa, formatasi a partire dagli anni Novanta attraverso una diaspora di matrice femminile. Radicatasi intorno a Piazza Brin, nel quartiere Umberto I, la comunità ha portato con sé il tradizionale kitipo – un sound system mobile installato sulle auto, e sviluppatosi originariamente nei quartieri dominicani di New York (Washington Heights/Inwood). Alla Spezia, come a New York, i musicólogos (DJ dominicani) competono per il suono più potente e pulito, suonando dembow, merengue e bachata.

Un Hyperlocal Club dedicato alla scena dominicana kitipo si terrà a Spazio Voce il 1° luglio.

Settembre 2025 – Buahbatu, Bandung (Indonesia)

Libertad Fest, Bandung

Bandung occupa un posto di rilievo nella storia globale, avendo ospitato la Conferenza di Bandung che ha dato il via al movimento postcoloniale. Una città storicamente attraversata da proteste studentesche e rivolte antiautoritarie, ancora oggi segnata da forti contrasti sociali. Il quartiere di Buahbatu ne è l’emblema: e nel corso dei decenni si è progressivamente affermato come polo delle culture giovanili DIY. Qui, generi sonori estremi come metal e hardcore, alimentando il dissenso collettivo, si sono trasformati in potenti strumenti di resistenza e comunità.

I quartieri e le scene raccontati nei Magazine presentati durante Inequalities sono dunque esempi di quel che sarà Hyperlocal da qui in avanti: una piattaforma editoriale che traccia ecosistemi culturali locali, originatesi come spazi di relazione comunitaria e comunicativa in risposta a un bisogno espressivo, e connessi a comunità globali. Vale a dire: nicchie culturali dalle quale emergono nuove identità, in cui nuovi stili di vita vengono concepiti e praticati come espressioni di autodeterminazione in risposta a codici culturali obsoleti.