L’artista grafico olandese Maurits Cornelis Escher diceva che “la notte non è nient’altro che un’altra forma del giorno. Che è solo l’altra forma della notte”.
La notte spesso è associata al ballare, ma anche se sono le 5 di un qualsiasi sabato pomeriggio per molti è già notte, e stanno andando a ballare.
Qualcuno si ricorderà i pomeridiani dell’Hollywood, del Tocqueville, dello Shocking e del Time, con la musica commerciale o la techno maranza; altri ancora invece famosissimi after-tea come New York Bar, Colazione da Tiffany, i Giardini di Vinile degli Opposticoncordi; i primi dedicati agli adolescenti, mentre i secondi ai fanatici dell’house. Sono passati parecchi anni dal boom di questi eventi che si svolgevano o iniziavano nel pomeriggio, ma da diverse stagioni, a Milano ancora oggi, si può ballare anche di giorno.
“La notte non è nient’altro che un’altra forma del giorno. Che è solo l’altra forma della notte”.
Quindi possiamo trascorrere dei sabati a BUKA, in un circolino in via Boffalora 15, in fondo al Naviglio Pavese, dove Stefano Annibale e Matteo Saltalamacchia organizzano l’aperiafter: un ibrido tra un after (tea) e un apericena (si può anche cenare) che inizia alle 16.30 e va avanti fino all’1. Il suono spazia dalla slow tech dell’ultima data con Front De Cadeaux alle rivisitazioni rave di Vladimir Ivkovic, passando per un veterano dell’house sperimentale, con impronta sempre slow, come Marco Dionigi (Alter Ego vi dice nulla?).
Oppure sul Naviglio Grande, precisamente al Ca’ Bianca, un albergo che si trasforma in club, c’è Pennyroyal After-tea. I padroni di casa Lele Franza e Luca Doobie dal pomeriggio fino alle prime luci della notte ci accompagnano con dj set a base di suoni house, minimal e tech-house e non si fanno mancare special guest italiani e internazionali.
Da Milano Sud ci spostiamo a Nord-Ovest per raggiungere il luogo che quasi sicuramente ha dato il via a questa nuova attenzione verso i pomeridiani danzanti: Masada. Un circolo arredato come se fosse il loft/laboratorio/teatro/sala concerti di un architetto, dove per accedervi bisogna fare la tessera almeno 48 ore prima dell’evento (la politica d’ingresso è rigorosissima) e ogni sabato pomeriggio si balla. A farcelo scoprire son stati i ragazzi di ODD – Organization for Daylight Dancing (nomen omen): sono stati i primi a farci ballare qui dal pomeriggio fino a notte portando quei suoni house-marcetta, deep e tech tipici delle maratone berlinesi. Non a caso sono passati tutta una serie di dj di club come il Bar25, il Katerblau e Watergate.
Sempre a Masada trovano spazio altri due pomeridiani: Acquario e Closer. Il primo ha una proposta musicale techno profonda e abissale con in consolle sempre dj interessanti e producer giovani (gli organizzatori tra l’altro sono tra i nostri Under30 preferiti) e spesso italiani (Wrong Assessment, Neel, Luigi Tozzi ecc…); il secondo si muove in tutte le sfumature della techno da quella più dura e metallurgica (vedi data con I Hate Models) a quella più EBM (vedi l’ospitata con Alessandro Adriani della Mannequin Records, che ha una residenza al Berghain).
Circumnavigando verso Est fino al Parco Lambro approdiamo al PANP, dove si tiene Vitamina, l’ultimo arrivato in fatto di party pomeridiani. La location è una villetta isolata dentro il parco che nel 2019 vuole essere attiva su più fronti, dalle attività per bambini alle feste, integrandosi ancora di più con le proposte del consiglio di zona. Rispetto agli altri è quello che inizia più tardi e che va più lungo (dalle 17 fino alle 3 di notte) e i guest internazionali della techno si esibiscono sempre per la prima volta in Italia.
“Ballare di pomeriggio è un altro modo per vivere la notte di giorno, con tutti gli annessi e connessi e promiscuità del caso (a buon intenditor…)”.
Da non tralasciare in questa panoramica anche Social Music City: il pomeridiano estivo, la tensostruttura dello Scalo di Porta Romana che da giugno a settembre si vedeva dalla terrazza della Fondazione Prada, il festone che riunisce migliaia di persone (dallo zarro adolescente al fashionista incallito). Nato come una cordata di quattro crew di promoter della notte meneghina, ora SMC è interamente nelle mani di Riccardo “Amnesia” Lai che dal progetto dei pomeriggi danzanti pare stia lavorando anche sul riorganizzare tutto lo spazio dello Scalo.
Nato come pomeridiano della domenica e poi cresciuto come one night, dobbiamo menzionare anche l’evento dei ragazzi di DO.G.S.. Ora dopo aver vagato in diversi spazi (dal Cascinet al Lo.Fi, passando per il Black Hole e l’amato Zip) alternano eventi diurni a notturni (questo week end li trovate all’Artkademy). Quando erano al Ram Studios non ci siamo persi un pomeriggio danzante: memorabili sono stati i dj set di Borrowed Identity, Aerea Negrot e Mr. Raoul K, ma mai fermarsi alla nostalgia del passato, soprattutto se per gli organizzatori la festa non finisce mai quando si accendono le luci.
Ballare di pomeriggio è un altro modo per vivere la notte di giorno, con tutti gli annessi e connessi e promiscuità del caso (a buon intenditor…). È una possibilità per quelli più grandi di concedersi ancora un po’ di svago sul dancefloor e per loro, che magari di festa ne hanno già fatta tanta e adesso tirar l’alba sarebbe una faticaccia (anche perché magari c’è chi ha famiglia, magari concepita proprio dopo una nottata in discoteca), è un ottimo modo per divertirsi ancora ballando. Inoltre è un modo di far festa molto contemporaneo tra i giovani, che magari vivono questo approccio al clubbing in altre capitali europee e vogliono poterlo fare anche qui a Milano. Infine è un modo per dare ancora linfa alla notte.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2018-11-01