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Le storie di chi lavora in aeroporto

Eroi nell’ombra di una montagna che trasuda ferie, paladini dell’ospitalità

Geschrieben von Valerio S. il 23 September 2019
Aggiornato il 9 September 2019

Foto di Ilaria Assenza

Malpensa, interno giorno. Gente che arriva ma soprattutto gente che parte. Tra sogni, speranze e scene di giubilo più o meno contenute, un esercito di soldati con la valigia in mano marcia quotidianamente verso mete più o meno vacanziere da conquistare.
Oggi però non parleremo di loro. Almeno non direttamente. I nostri protagonisti odierni si interfacciano con la gioia altrui, sfiorandola senza afferrarla. Eroi nell’ombra di una montagna che trasuda ferie, paladini dell’ospitalità, soprattutto in estate. Stiamo parlando di loro, dei lavoratori di Malpensa.

Matteo ha 22 anni e lavora da Mandarina Duck. Vorrebbe seguire quasi tutti i suoi clienti, oppure nascondersi in una delle tante borse che vende all’interno dello shop per poi farsi spedire, possibilmente, in direzione Australia.
Giorgio di Boggi invece è follemente innamorato di Malpensa, sia architettonicamente che faunisticamente. Nessuna invidia per chi parte, solo tanta gioia nel cuore. Abbiamo ragione di credere che questi suoi occhi a cuoricino nei confronti della vita dipendano in qualche modo dal fatto che a fine settembre se ne andrà in vacanza in Sardegna, ma sia chiaro è solo una supposizione. Non lo dà molto a notare, a parte il costume/allevamento intensivo di fenicotteri indossato in pendant con i braccioli gonfiabili, ma pare stia contando i decimi di secondo che lo separano dal volo.
Arianna invece risponde alle nostre domande mentre prepara i tavoli per la colazione da Wagamama. Non invidia chi parte. Lei ama vivere appieno le gioie dell’aeroporto, girovagare per ristoranti e negozi, sfruttando allegramente il suo sconto dipendente. Il suo obiettivo preferito? Zara! A dire il vero amerebbe farlo anche nell’ala dirimpettaia, quella del lusso più sfrenato, ma teme che neanche con un fantomatico ribasso dell’80% riuscirebbe a permettersi quel total look di Gucci.

A proposito di lusso, come si vive dall’altra parte della barricata, in quell’area mitologica denominata B come Benessere, che annovera tra le sue fila tutti quei negozi neanche lontanamente compatibili con il mio conto in banca? In nostro soccorso arriva Giacomo, gentilissimo store manager di Bulgari.
Traslare la Customer Experience globalmente richiesta da un qualsiasi brand di livello a un pubblico aeroportuale, con caratteristiche di consumo “mordi e fuggi”, sembra essere la vera sfida lanciata a questo epigono indoor di via Montenapoleone. Sfida, a quanto pare, accettata con discreto slancio, come dimostra lo scontrino record di circa 90.000 euro staccato recentemente all’interno della gioielleria: la riccanza va in vacanza, eccome se ci va!
A chi è già partito, a chi deve ancora farlo, a chi probabilmente non lo farà mai: semplicemente buone vacanze!