Ostia è sinonimo di primo mare, di birretta al tramonto appena le giornate si allungano o di spaghetto appena l’app meteo piazza la giornata col sole pieno, senza neanche una nuvola che faccia ombra sul tavolo. A Ostia però ci abitano anche quasi 100.000 persone – numeri da capoluogo di provincia – e dove c’è gente ci sono anche spazi e architetture destinate ad accogliere il fare quotidiano. Open House Roma per questa edizione 2022 ha quindi deciso di spingersi lontano dal centro città fino a mettere i piedi in acqua, alla scoperta di una dimensione poco conosciuta dell’affaccio sul mare di Roma, tra edifici di epoca antica e architetture novecentesche che portano anche la firma di progettisti illustri. Qui di seguito trovate le otto tappe consigliate di questo itinerario inedito, assolutamente compatibile con spaghetto, bagno e biretta pomeridiana, dal momento che Open House Roma in questo 2022 tornerà a farci scoprire la città in primavera inoltrata.
TOR SAN MICHELE
La Torre di San Michele è una tipica costruzione fortificata edificata intorno alla metà del 1500 su progetto di Michelangelo Buonarroti. Completata dopo la sua morte da Giovanni Lippi, fu inaugurata nel 1568 da Pio V. La fortificazione, da un punto di vista tecnico, è un esempio di architettura militare rinascimentale e rientra in un piano strategico difensivo della costa portato avanti sotto i pontificati di Pio IV e Pio V. La visita è proposta dall’Associazione culturale Quattro Sassi, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, affidataria del bene architettonico demaniale: sarà possibile visitare la Torre internamente fino ad arrivare sulla piazza d’armi, da dove ammirare un panorama a 360° su Roma, Ostia e Fiumicino. Prenota la visita.
PALAZZO DEL GOVERNATORATO
Il Lido di Ostia ha intrapreso la sua crescita a partire dagli anni venti del Novecento, quando il governo fascista ha dato via a un vero e proprio programma di sviluppo urbanistico, teso a far diventare questo territorio il fiore all’occhiello del regime. Partendo dal luogo simbolo per antonomasia, Il Palazzo del Governatorato, ci si addentrerà per le strade di Ostia, ripercorrendo la sua storia recente, tra aneddoti e sogni mai realizzati, toccando quei punti che hanno resistito anche ai cambiamenti della storia. Prenota la visita.
SALONE RIARIO
Fu soltanto nei primi mesi del 1979 che tali capolavori tornarono ad abbellire le sale dell’Episcopio di Ostia Antica, grazie alla caparbia di padre Geremia Sangiorgi. Fu una delle scoperte più importanti degli anni Ottanta del Novecento. Il ciclo pittorico è opera di Baldassarre Peruzzi e bottega (Cesare da Sesto, Jacopo Ripanda; Cesare Beccafumi) commissionato dal cardinale Raffaele Riario, da cui il nome del salone, è databile tra il 1511 e il 1513 e trae ispirazione dai rilievi della colonna Traiana che rappresenta come in una pellicola cinematografica le guerre daciche dei romani condotte dall’imperatore Traiano. Le pitture monocrome, quasi a riprodurre i bassorilievi marmorei, in una continuità stilistica di ispirazione antiquaria, rappresentano scene di guerra. Prenota la visita.
PALAZZO DEL “PAPPAGALLO”
La vivace policromia delle facciate diede all’architettura di Mario Marchi la denominazione di “Palazzo del Pappagallo”: il verde del basamento si trasforma ai piani superiori in giallo, le logge sono di colore rosso e il bianco è utilizzato per i locali di servizio. La planimetria dell’edificio, il cui prospetto principale si affaccia sul Grande Piazzale Popolare (attuale Piazza Anco Marzio), è a forma di C e le due testate contengono i corpi scala. In occasione di OHR22, ci sarà la possibilità di visitare anche un appartamento all’interno del „Palazzo del Pappagallo“ per esplorare questa architettura di fine anni venti in maniera inedita e originale. Prenota la visita.
IL VILLINO TIPO A DI ADALBERTO LIBERA
Posto sul lungomare di levante di Ostia Lido, il villino tipo „A“ fu realizzato, all’esito di un concorso bandito nel 1932 dalla società Immobiliare Tirrena, dall’architetto Adalberto Libera, a cui fu affidata anche la realizzazione del villino tipo „B“ nell’angolo opposto di un isolato di forma trapezoidale fronte mare. Il villino tipo „A“ è impostato su pianta rettangolare e, elevandosi su tre piani, si erge in un vigoroso parallelepipedo, il cui volume si presenta sapientemente segnato dalle ampie finestre rettangolari caratterizzate da avvolgibili azzurri, dal profondo loggiato del piano attico sorretto da quattro esili pilastri verniciati di blu e dalla linea curva dei balconi aggettanti verso il mare. Sul retro, dove è posto l’ingresso, emerge dal volume principale il corpo scala cilindrico, la cui verticalità è altresì marcata dalle finestre a nastro poste sui fianchi. Prenota la visita.
CHIESA REGINA PACIS E PALAZZINE IN VIA CELLI
La visita si focalizzasull’area centrale di Ostia, in particolare sulla Basilica di Santa Maria Regina Pacis e sulle vicine palazzine di via Angelo Celli. La chiesa, opera di Gulio Magni, vide i suoi lavori protrarsi dal 1919 al 1926 e la sua edificazione costituì una delle invarianti del progetto di Paolo Orlando, insieme agli altri edifici pubblici quali il Governatorato (Fasolo) e la stazione ferroviaria (Piacentini), di portare “Roma al mare”. La sua collocazione sulla duna più alta del terzo cordone dunare, rivolta verso il mare, la poneva simbolicamente in una potente posizione acropolica e fulcro del sistema di piazze immaginato dai Cultori di Architettura nel progettare la nuova città. Lo stato dei luoghi attuale non rispecchia però quel progetto. Lì dove doveva collocarsi il doppio fornice di ingresso al quartiere signorile, oggi appaiono due palazzine gemelle e speculari realizzate nel 1929 su progetto dell’ing. Enrico Vallini nel cui studio lavorava il giovane Luigi Moretti che, negli elaborati grafici, figura come disegnatore. Prenota la visita
CENTRO HABITAT MEDITERRANEO OASI LIPU OSTIA
Il Centro Habitat Mediterraneo LIPU, sito ad Ostia presso la foce del Tevere, è un’Oasi Lipu ampia circa 20 ettari, realizzata nel 2001, in una zona prima occupata da una discarica. L’Oasi comprende una ricostruzione ambientale di un lago costiero, con vegetazione acquatica, ripariale e di macchia, in cui sono state censite oltre 200 specie di uccelli, con specie nidificanti quali, tra le altre, airone rosso (primo sito del Lazio), fistione turco, cavaliere d’Italia, svasso maggiore, tuffetto, facilmente osservabili insieme a moretta tabaccata, schiribilla, falco di palude. Un sentiero natura consente di raggiungere capanni per il birdwatching e la fotografia, il giardino delle farfalle e un bunker della II Guerra Mondiale, mentre il luogo della scomparsa di Pasolini è stato recuperato e valorizzato come Parco Letterario Pier Paolo Pasolini. Prenota la visita.
CASE I.C.P. IN CORSO DUCA DI GENOVA
Esiste un luogo a Ostia in cui sembra di tornare indietro nel tempo e di ritrovarsi a passeggiare per la Garbatella degli anni Venti. Il complesso, costruito nel 1926 lungo l’attuale corso Duca di Genova, fu il primo di proprietà dell’Istituto Case Popolari a Ostia. Prese il nome dall’architetto Camillo Palmerini che lo progettò, organizzandolo in due lotti sul modello dell’isolato a corte aperta. Gli archi, i comignoli, le logge, le colonnine, gli spigoli e i cornicioni sono un esempio del cosiddetto barocchetto romano (termine coniato da Gustavo Giovannoni negli anni Venti per identificare lo stile utilizzato alla Garbatella), che qui, come in un ideale dialogo coi mosaici di Ostia Antica, si colora degli elementi locali di ispirazione marina, quali imbarcazioni e animali marini. Le cantine dei lotti durante la Seconda Guerra Mondiale furono adibite a rifugi antiaerei, dove alcune scritte murali perfettamente visibili rimangono a vivida testimonianza di quegli anni. Prenota la visita