La notizia è rimbalzata di mese in mese, pazientemente sommessa dall’attesa di esplodere. Ora è ufficiale: nasce Scalo Lambrate il nuovo spazio che insieme ai ragazzi del Sanctuary Eco Retreat a Roma arrivano a colonizzare il Lambrate District con un progetto che porta l’estetica e la filosofia del locale della capitale anche qui a Milano. Ma si va ben oltre, perché gli ex magazzini della ferrovia sono solo il primo passo, il primo tassello di un operazione più ampia che mira a riqualificare il quartiere. Insieme a Fabio Lucarelli di Associazione Formidabile Lambrate e alcuni partner istituzionali come Municipio tre, Comune di Milano, FS sistemi urbani, si punta a creare una nuova socialità intorno alla ferrovia a nord est di Milano, inglobando questo progetto all’interno di un più ampio discorso di rigenerazione urbana, che vedrà quest’area modificare i connotati nel giro di alcuni anni. Quindi uno spazio che è molto più di un semplice locale, e si inaugura questo 28 febbraio in via Pietro Saccardo 12.
Scalo Lambrate è stato ora completamente restaurato, rispettando i principi di sostenibilità ambientale, e messo a disposizione della comunità attraverso una serie di attività e servizi.
Noi siamo stati a dargli un’occhiata in anteprima, tra gli ultimi lavori da completare e una più che giustificata esaltazione di dare alla luce un posto che copre ben 1500 mq di superficie di recupero industriale. Una giungla urbana, che strizza l’occhio ai retreat di Ibiza e ai dancefloor di Tulum: pietra grezza, bancone incredibile di oltre 20 metri in legno, porte che sembrano venire da Goa, tutto sapientemente introdotto in due spazi che nascono per esigenze diverse ma complementari. La prima sala sarà aperta (a norma di disposizioni Covid) dalle 12 alle 18: potrà essere utilizzata come co-working e per fermarsi a pranzare o bere un drink. La cucina è di matrice fusion-internazionale con i classici del brunch e della nostra tradizione, da buttar giù con i cocktail di Franco Tucci che troverete dietro il mega bancone intorno al quale è possibile sia lavorare che consumare.
La sostenibilità è uno degli elementi cardine della visione di Scalo Lambrate: lo spazio, infatti, si impegna a generare un impatto positivo sull’ambiente attraverso la selezione di prodotti e materiali, tramite l’abbattimento dei consumi e l’eliminazione della plastica; i mobili e le forniture, inoltre, provengono da materiali di scarto secondo i principi dell’economia circolare. L’attenzione green è sempre al centro delle iniziative e delle attività di questo progetto: si potrà trovare infatti un mercato sostenibile dove esporre prodotti selezionati attraverso un bando che propone alle piccole realtà, a start-ups ed ai designer una importante vetrina. Un altro esempio di sensibilità ambientale sono l’orto sinergico e gli alberi da frutto appositamente voluti per avere prodotti a KM 0.
La seconda sala presente sarà invece utilizzata per mostre ed eventi. Per il momento passate a vedere la bellissima esposizione di Fabrizio Spucches „Once upon a time in 2020“ a cura di Nicolas Ballario, in collaborazione, tra gli altri, con Sky Arte e Rolling Stone, patrocinata dal municipio3 e il comune di Milano. Una mostra fotografica che testimonia le condizioni (tra ironia e assurdo) della città al tempo del Covid. Ed è proprio questo che vuole essere il The Sanctuary: non solo un locale ma un punto di partenza che fa da collante nel quartiere, spinge per la sua rigenerazione e crea cultura. Aspettando che si possa finalmente ballare, come lo si fa(ceva) nel primogenito romano, capace di avere creato un modello di clubbing alternativo e vincente. Nel frattempo ci vediamo a Lambrate il 28.