Ben arrivati. Se ci abbiamo preso e se ci avete preso anche voi, siete appunto arrivati nel posto giusto.
Perché questa è Hola Roma!, la tappa capitolina di Hola San Miguel, un’iniziativa di San Miguel e Zero rivolta agli appassionati di viaggi e agli amanti delle novità.
Persone che preferiscono muoversi, insomma.
L’appuntamento romano di Hola San Miguel è l’ultima tappa di un progetto europeo che ha coinvolto anche Milano, Berlino e Stoccolma: un’avventura che premia chi di viaggi ne sappia. E non ne possa fare a meno.
Per questo motivo il simbolo è una valigia. Per la serie: sempre pronti a partire.
Proprio come i blogger di cui San Miguel ha scelto di condividere risposte, impressioni e racconti. D’ora in poi li troverete qui, in modo da conoscersi tutti un po‘ meglio.
L’iniziativa mette in palio un viaggio a Ibiza per due persone, da vivere insieme con i vincitori delle altre città.
Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo, inevitabile per chi viaggi avere a che fare con le valigie. Per questo la valigia, oltre a essere la compagna di chi si sposta, è anche la protagonista di Hola Roma!. E non a caso il segno distintivo di San Miguel, che del viaggio ha fatto il suo stile. Tutto per ricordare ci si possono accaparrare anche 4 valigie per ognuna delle città coinvolte. In fondo, come ogni vero viaggiatore sa bene, partire è uno stato della mente e la valigia deve essere sempre a portata di mano.
Lo sa bene Federica Piersimoni, laurea e master in Comunicazione, travel blogger per passione e professione. Inizia l’attività nel 2008 con il primo blog di viaggi low cost, www.viaggi-lowcost.info, appunto, e nel 2011 inaugura www.federicapiersimoni.it, diario di migrazioni e di vita quotidiana. Nel 2014 fonda una società di comunicazione per promuovere le attività travel all’interno del territorio nazionale, grazie alla capacità di racconto attraverso i social network dei travel blogger.
ZERO – Che cos’è il viaggio per te?
Federica Piersimoni – Vita e non lo dico tanto per dire; viaggiare è respirare ed esprimere davvero me stessa, è libertà, è intraprendere ogni giorno un’avventura diversa, è essere ogni giorno una persona più bella. Viaggiare mi fa stare bene come nessun’altra cosa al mondo, per questo parto ogni volta che posso, in aereo o in auto, in treno o a piedi. Viaggiare è l’unico modo che ho per esprimere me stessa a 360 gradi.
Un vecchio adagio recita che a contare non sia la meta, ma il tragitto. Sono stati i viaggi a farti diventare quello che sei oggi?
Sicuramente sì. Viaggiare mi ha messo di fronte a tante responsabilità, gioie e avventure. Non posso pensare a un’educazione migliore, per un ragazzo o un bambino, che non comprenda il viaggio. Diventare autonomi, conoscere nuove persone di paesi e religioni diverse, offre un’apertura mentale che nemmeno cento anni di scuola possono dare. Personalmente le più grandi lezioni le ho imparate tutte in viaggio e come dice bene la vostra citazione, non è quasi mai il punto di arrivo, ma il tragitto, a fare la differenza.
Qual è la storia o l’aneddoto legato a un viaggio/viaggiatore celebre che preferisci?
Non credo sia così celebre e non credo nemmeno sia poi così unica, ma di recente ho letto tante storie di mamme che sono partite per il mondo insieme con i propri bambini. Queste sono le storie che preferisco, perché in ognuna di loro c’è racchiuso tanto, tantissimo. L’indipendenza di una donna, spesso sola, con un figlio, che ama viaggiare e che non si fa spaventare da nessuno. Ho sempre ammirato le donne forti e ora, dato che sono mamma anche io, le storie delle mamme forti sono quelle che mi rimangono più impresse. Spero di essere anche io una mamma che viaggia e non una semplice mamma o una donna che viaggia a tempo perso.
Che cosa porti a casa con te dopo un viaggio?
A casa con me porto la nostalgia. Sembra strano, ma ogni viaggio si conclude con l’idea di altre mete da visitare. Torno a casa e la prima cosa che faccio è lasciarmi trasportare da nuove destinazioni. Così inizio a cercare voli, tratte inesplorate, luoghi lontani. Se non cercassi nuovi posti da visitare non mi sentirei bene, non mi sentirei „a posto“, non mi sentirei completa. Oltre alla nostalgia, che ormai ho capito essere parte integrante di me dopo un viaggio ben riuscito, c’è la gratitudine. Per quello che ho visto e provato, per le persone conosciute e per la bellezza di quello che ho potuto fare.
E quando parti, che cosa non deve mancare nella tua valigia? E perché?
In senso metaforico non deve mai mancare la voglia di mettersi in gioco. Il giorno in cui mi capiterà di partire „stanca“ per un viaggio sarà un bruttissimo giorno e spero non capiti mai. In senso letterale invece, in valigia non devono mai mancare una GoPro, una macchina fotografica e un buon smartphone. Adoro immortalare gli attimi più significativi dei miei viaggi e non solo per condividerli con i miei fan sulla pagina facebook o su Instagram, ma anche per rivederli. Sì, sono una di quelle che stampa le foto migliori dei viaggi e sono certa ne valga sempre la pena!
Un viaggiatore non conosce mete. Ma tappe sì; quando ne raggiungi una, te la concedi una birra? È un viaggio pure quella?
Assolutamente sì. Mi concedo sempre birre del posto, perché ho sempre pensato che non esiste viaggio senza conoscenza e condivisione della cucina locale. In fondo, è un viaggio nel viaggio. Amo assaporare nuovi piatti, che siano pietanze prelibate o street food, e così faccio anche per la birra. Se ci sono birrifici locali vado a conoscerli, se ci sono birre particolari non dimentico mai di portarne una a casa. Durante il mio primo viaggio in Belgio riportai a casa una cosa come 18 litri di birra. Ricordo che la mia valigia era piena e non riuscivamo a imbarcarla in aeroporto per eccesso di peso. Dovetti bere un paio di birre seduta stante per alleggerirla!
Una sezione del sito è dedicata ai viaggi con un bambino. Spiegaci questa nuova dimensione.
Ho un bambino da appena 40 giorni e sono già in fermento. Sto organizzando con lui e per lui nuove partenze, per scoprire destinazioni diverse. Ho inaugurato questa sezione perché credo si possa viaggiare molto e bene anche con un bimbo e perché ci sono troppe mamme e troppe famiglie che si lasciano anche solo temporaneamente frenare dall’arrivo di un nuovo membro. Uno dei post che più amo è quello che ho scritto al termine della mia gravidanza. Con il mio bambino in pancia ho preso 25 voli, alla faccia di chi dice che in gravidanza non si possa o non si debba volare. Bisogna sempre e solo ascoltare il proprio corpo e se stessi, ed è questo che racconto nella sezione Viaggi con un bambino.
San Miguel perché?
Perché mi ricorda l’estate, i viaggi on the road con gli amici e l’allegria nel condividere anche solo una birra.