La voce popolare dice che una peste locale, nel 1436, portasse morte e desolazione tra gli uomini e gli animali nel paese; gli abitanti disperati chiesero grazia a San Vittore con la promessa di fare correre gli animali più lenti, i buoi, in segno di gioia e gratitudine. Il Santo esaudì queste preghiere e la peste cessò il suo incedere. Oggi si continua a celebrare l’evento con sfilata dei carri, enogastronomia, corsa podistica, mostre, musica e molto altro.