Ed alla fine di un lungo inverno arriva la primavera, diamo fiato alle trombe! Dopo tanto parlare sulle ultime edizioni si torna alla musica. C’è una nuova direzione artistica e un format che riporta il jazz nell’habitat dei club, che nei fatti e nella storia ne sono sempre stati la casa. La doppia direzione affidata a Li Calzi e Borotti, jazzisti prima di tutto, racconta molto degli intenti. Quanto hanno preparato è un’alchimia tra la tradizione e il futuro presente, come per certi versi è stato il loro percorso musicale. Oltre a muoversi a livello temporale propongono un dialogo anche sul piano geografico, mettendo in relazione jazzisti locali con artisti internazionali (Federico Marchesano con Louis Sclavis, Alberto Gurrisi con Seamus Blake ed Adam Nussbaum, la Torino Jazz Orchestra con Carla Bley e Steve Swallow, Riccardo Ruggieri con Gary Bartz). Questo è uno dei motivi per cui l’intero programma va tenuto sott’occhio al pari delle proposte del calibro di Nils Petter Molvær, Jason Lindner’s Now vs Now, Marc Ribot, Fred Hersch, Radian, Archie Sheep, Melanie De Blasio, Ivo Papasov, Magic Malik, Terje Rypdal Group. L’interazione con il territorio si sviluppa anche in altro modo: nell’incontro imprevedibile tra il terzetto AljazZeera e Frankie Hi-Nrg (torinese, di nascita), tra Fabrizio Bosso e la Banda Osiris e portando concerti in strutture di accoglienza ed assistenza, o facendo improvvisare disabili psicofisici con Christy Doran, oltre a tutto il contorno di classici appuntamenti da festival jazz.