Più di trent’anni fa, nel disco Barbari e Bar, Enzo Maolucci cantava di una “Torino che non è New York”, un paragone iperbolico se preso troppo alla lettera, ma si sa che logica e licenza poetica corrono come due rette parallele sul piano della musica. OGR e Club To Club, dal canto loro, hanno preso sul serio i versi di Maolucci, e vogliono dimostrarci che in terra sabauda non si è secondi a nessuno: ispirandosi al Warm Up del MoMa PS1 – rassegna musicale che ha visto alternarsi, all’interno del museo, performer, artisti e DJs – firmano a nome OGR Soundsystem la loro personale rassegna di eventi, che si svolgerà per tutto il 2018. La Sala Fucine ospiterà, a partire da marzo con cadenza mensile, collaborazioni e sperimentazioni da tutta la scena elettronica e avant-pop locale, nazionale e internazionale. Il primo appuntamento si presenta come un teorema di condizioni di perpendicolarità tra clubbing, poesia ed elettronica post-globale. Per capirci, ci sarà Andy Stott, dj/producer di Manchester, con le sue tessiture techno ambient, oscure, noise e sincopate; la musica africana (in cassetta) del collezionista Awesome Tapes from Africa; il progetto Palm Wine di Simone Bertuzzi, nato come blog nel 2009, contenitore di suoni e immagini afrocolombiani e Manovre Segrete, dove performance poetica e musica prendono corpo nella poetessa Gaia Ginevra Giorgi.
Written by Gian Marco Cei