“We are international. The planet is our dancefloor”. Così recita, scandendo bene le parole, lo spoken word della poetessa Lebo Mashile, nell’intro dell’ultimo album di Nathi aka Black Coffee. Figura di riferimento, benché solo più che quarantenne, per il nuovo movimento house sudafricano, la musica di Nathi ha ormai travalicato da tempo i confini del continente nero. A testimonianza di questo, l’album “Pieces of me” è stato pubblicato negli Stati Uniti da Ultra Music, una label specializzata nell’offerta di musica dance “pregiata” indirizzata agli ascoltatori mainstream americani. Il 2017 è stato l’anno della residency all’Hï di Ibiza, inaugurato proprio l’anno scorso: il club è gigantesco e avrebbe intimidito qualunque dj. Non Nathi, a quanto pare, visto il piglio in cui si è messo ai piatti e i feedback entusiastici di amici che hanno ballato il suo mix di soulful e deep House. Se pensate di recarvi ad Ibiza quest’estate, sappiate che si replica, anzi si è già cominciato qualche settimana fa. Black Coffee ha invitato degli ospiti di tutto rispetto, da Henrik Schwarz ad Apollonia, da Black Madonna a Nastia. Un sudafricano, un tedesco, una crew francese, un’americana e un’ucraina. Non fa una piega, a proposito di clubbing e internazionalismo, no?
Written by Raffaele Paria