Dopo l’endorsement da parte di un tipo difficile come Lydia Lunch, dopo aver creato un “canone” dello shoegaze più scuro e aggressivo dell’ultimo decennio, dopo che anche mia nonna ha imparato a definirli «la band più rumorosa di New York» e dopo aver dimostrato che sì, dal vivo, coi feedback ci fanno sul serio quasi quanto i My Bloody Valentine, gli A Place To Bury Strangers potrebbero smettere di fare album e dedicarsi completamente alla vita in tour.
Se su disco raramente sorprendono, sul palco ogni volta superano a destra la loro fama, magari con effetti pirotecnici extra – qualcuno non avrà dimenticato le chitarre incastrate nel soffitto in un passaggio a Roma anni fa. Oltre al nuovo album “Pinned”, alla batteria c’è ancora una volta una novità: fuori John Fedowits, dentro Lia Braswell, che oltre a picchiare duro sulle pelli dà il suo contributo alla voce (accentuando l’effetto MBV). Noise never annoys.
Written by Mary Anne