Sin dai primi secondi della decima stagione di RuPaul’s Drag Race, Giovanni Palandrani, ventiduenne della Pennsylvania di origini abruzzesi, mi ha colpito per l’estrema fiducia in sé e nelle proprie capacità, cosa rara per una persona della sua età.
C’è da dire che a differenza di tanti suoi coetanei, Aquaria – alter ego di Giovanni – è forte di un CV artistico di tutto rispetto. Drag daughter di Sharon Needles, è parte della crème della scena queer newyorchese da quando vi si era trasferita per studiare moda, conoscendo Amanda Lepore, Susanne Bartsch e Ladyfag, e finendo per lasciare gli studi e dedicarsi completamente alla carriera da drag queen.
Popolare online già prima del famoso talent, ha dimostrato in ogni episodio, fino alla vittoria, non solo di eccellere nell’estetica (talento che, se unico, rimane stucchevole), ma di avere anche la personalità e le doti performative che rendono impossibile per il pubblico privarla delle attenzioni di cui è vorace. Esemplare all’interno della competizione televisiva è il settimo episodio: oltre ad aver presentato un look all’avanguardia, iper-drammatico, è riuscita a brillare nello Snatch Game, il gioco delle imitazioni, grazie a una Melania Trump esteticamente indistinguibile dall’originale, ma ricca di ironia verbale e gestuale, interagendo in maniera sagace con gli altri personaggi senza fare affidamento a un solo repertorio preparato di battute.
Dopo RuPaul’s Drag Race, Aquaria è impegnata in un tour mondiale, è stata scelta come co-protagonista dell’ultima stagione di Queens of Kings, ha impersonato Mina per Vogue Italia di ottobre ‘18 ed è uno dei volti di Moschino x H&M.
Written by Jolanda Maccà