Immaginando un “Fantastic Voyage” 2.0 e una navicella ridotta a pochi micron capace di viaggiare per gli anfratti del cervello durante una navigazione internet, credo che ci si ritroverebbe di fronte a degli scenari neurali simili a come appare l’Ex Elettrofonica in questi giorni. Qui Ludovica Gioscia ha portato le sue riflessioni sulla società e sull’individuo iperconnesso, tappezzando le pareti della galleria di «Carte da parati provenienti dal futuro, accanto a interventi carichi di altri linguaggi e materiali». Un susseguirsi, ripetersi, accavallarsi, scontrarsi, fondersi di temi e immagini che è diventato inesorabile con l’esplosione del web e dei social. E le “reazioni nucleari”? Quelle attingono dalla dimensione privata, anch’essa sovrastimolata dal web. Più precisamente, il riferimento è al laboratorio di fisica sperimentale dove lavorava la madre dell’artista, con ricordi e immagini, anche appartenenti alla vita domestica, che affiorano e si fondono. Ludovica Gioscia definisce tutto questo come «Infinito Presente: un assemblage introspettivo, ingigantito e proiettato sui muri di Ex Elettrofonica».
Written by Nicola Gerundino