Quando lo vedi suonare capisci che non avrebbe mai voglia di smettere, che potrebbe stare per ore incollato tra il laptop e il suo fido mixerone senza mai stancarsi – e senza mai far stancare. D’altra parte alcuni dei suoi progetti collaterali, leggi Deep Left Quartet e Cobblestone Jazz, sono noti per dei set fiume. Mathew ha un campionario sonoro vasto: deeppone di base, tira i lembi della sua coperta tessuta live in 4/4 ora verso l’electro, ora verso il funk, ora verso la techno, distribuendo grandi mazzolate sotto cassa. Una storia sonora perfettamente inscritta nelle etichette che hanno segnate la sua carriera: Wagon Repair e Itiswhatitis (di sua proprietà), Visionquest e Crosstown Rebels. Play it again, Mathew!
Written by Tony Davèro