Al Dekmantel Selectors scoppia un temporale torrenziale. Un inconveniente non da poco per un festival in riva al mare, apparentemente spacciato da un fato crudele. Ma, schiuse le porte di un tendone grosso quanto un edificio, come apocalittici Carmina Burana esplodono i bassi di un demone dal volto angelico, la detonante EBM di un posseduto Parrish Smith.
Ciuffo impazzito, chiodo smanicato in pelle non curante delle temperature infernali, trascina tutti al centro del girone pompando le tracce del suo Sex, Suicide & Speed Metal. Le pareti sudano, le palpitazioni accelerano, fuori il cielo saetta e dentro il rave tuona. Quando il set si chiude, è come tirar via la testa da un’apnea sott’acqua, ricominciando a prender fiato. Senza pausa, senza freni e senza pietà, Parrish Smith è il Faust a cui abbiamo venduto l’anima.
Written by Laura Cap