I ragazzi. Come li chiamo io amorevolmente. La crew del Circoloco, o meglio dire la crew di Antonio Carbonaro & Friends che come una moderna corte imperiale porta in giro per il mondo – tra aerei privati e piscine a sfioro a Ibiza – il pagliaccio più conosciuto al mondo. Non me ne voglia Stephen King, ma Circoloco ci piace di più. Dalle prime feste al DC10, marcatamente Made in Italy con canotte e fischi incorporati, a diventare uno dei brand legati al clubbing più attivi di sempre, il passo è notevole.
Si ripuliscono, buttano in mezzo Cattelan, l’arte, le modelle, gli stilisti come Tisci (a Milano non a caso aprirà Virgil Abloh) e fanno sold out tanto a Miami quanto a Pucket. Si muovono in branco, si fanno sentire, caricano stabilmente nel carro dei vincitori i loro alfieri – in consolle stasera – Seth Troxler, The Martinez Brothers, Jamie Jones; ma anche Rampa, &Me e non abbandonano i vecchi amici come Tania Vulcano ed Ellen Allien. Bravo Antonio, anima del Circoloco, anzi è lui Circoloco tanto da confondere business e vita privata e legare indiscutibilmente il brand al culto della persona (la sua e quella del suo giro, compreso il suo socio Andrea Pelino).
Forse la fortuna di Circoloco è proprio questa: aldilà della feste, sempre molto passionali e dirette, ineccepibili dal punto di vista organizzativo tanto da non aver nulla da invidiare ai matematici olandesi o tedeschi, i ragazzi ci piacciono perché sono una bella soup opera del clubbing. Un brand a 360°, Circoloco non si arresta perché non vende solo musica ma lifestyle e aspirazioni nell’era dell’immagine.
Written by Lady D.