Se la storia ci ha insegnato ad associare la rave culture, e quindi acid house e affini, alle spiagge di Ibiza o ai club fuori-da-ogni-spazio-tempo di Manchester, è pure vero che oggi per essere altrettanto outsider non c’è niente di meglio che portare le sottoculture dance in provincia, lontano dai luoghi hype e magari il più vicino possibile a un flusso di coscienza in armonia tra spirito, musica e contesto. Ce lo insegnano realtà come Terraforma e lo ribadiscono giovani festival “boutique” come La Casella.
Giunto alla sua seconda edizione, la tre giorni si svolge in un resort di campagna nei pressi del paese di Ficulle, lì dove l’Umbria e il Lazio si sfiorano all’ombra del Duomo di Orvieto e dei castelli medievali. In una zona così verdeggiante e ricca di bellezze si parte per un vero e proprio viaggio dentro le sonorità balearic. Sembra assurdo poter ascoltare certi beat lontani dalle acque limpide delle isole iberiche, ma tuffarsi nelle due piscine de La Casella o fra gli alberi del Bosco dell’Elmo rappresenta un’alternativa altrettanto valida e sicuramente inedita.
La line-up non potrebbe che essere più calzante: ci sono pionieri nostrani come Daniele Baldelli, Alex Neri o DJ Rocca, la Glasgow che balla rappresentata da Al Kent, l’Inghilterra dei fratelli Faze Action, di Chris Coco e di Ray Mang, glorie locali come i Delicious Black Merend’ass e Don Carloso ancora lo showcase della label Slow Motion che tanto ha fatto per la disco negli ultimi dieci anni sull’asse Abruzzo-Germania. Fra glamping e rifinitissime stanze, anche il pernottamento dà valore al festival e regala comfort, ma con un festival così dormire sarà la vostra ultima esigenza.
Written by Livio Ghilardi