Ad could not be loaded.

Sat 19.10 2019

The Great Bailout: Moor Mother & London Contemporary Orchestra

Where

Macao
Viale Molise 68, 20137 Milano

When

Saturday 19 October 2019
H 21:00

How much

€ 10

Contacts

Sito web

Organizaer

Saturnalia

0:00
0:00
  • Valley of Dry Bones

    Moor Mother

  • Parallel Nightmares

    Moor Mother

  • Creation Myth

    Moor Mother

Courtesy of Spotify™

Dall’underground di Philadelphia, una delle artiste rap (definizione tutt’altro che esaustiva) più significative degli ultimi anni. Camae Ayewa è nata sempre nell’East Coast, ma ad Aberdeen, in Maryland, città a netta maggioranza bianca. Prima ancora di trasferirsi a Philly per studiare fotografia, inizia a pubblicare incessantemente registrazioni home made a metà strada tra sperimentazione e reading, ispirate alle opere di Maya Angelou e June Jordan. Poeta, attivista, performer, vocalist e bassista, membro del collettivo artistico Black Quantum Futurism, si esibisce ovunque, anche da solista.

Ispirata a Death Grips e Sun Ra, tra 2016 e 2017 è riuscita a pubblicare due dischi di gran spessore: “Fetish Bones”, vivido manifesto distopico che ripercorre la storia della comunità afroamericana, dallo schiavismo federale alla segregazione fino ad arrivare ai nostri giorni, e “The Motionless Present”, raccolta di poesie e “soundscape” scritti in precedenza e mai pubblicati. Tra fragori post-industriali, noise, afrobeat destrutturato e hardcore rap, Moor Mother cerca di infrangere il silenzio sulle degradanti condizioni delle carceri americane e dei ghetti delle città americane.

Torna a Macao, presentata da Saturnalia, per un concerto più che eccezionale: la prima performance italiana di “The Great Bailout”, progetto condiviso con la London Contemporary Orchestra (che, per la cronaca, a Londra “andrà in scena” al Barbican) che affronta tragedia, rabbia, retaggio colonialista e storia in maniera non lineare, poiché l’unico modo per affrontare un passato così vasto è immergersi nel suo doloroso carico emotivo e psicologico.

Written by Piero Merola