Nel secolare rapporto tra maestri e adepti, ricordiamo poche esperienze di successo. Gesù parlava ai suoi discepoli, faceva delle cene pazzesche, pare addirittura che moltiplicasse il vino e che non sapessero più dove mettere il pesce, tanto ne avevano. Di esempi potrei enumerarni altri, ma forse l’unico veramente calzante è quello che qui più ci interessa.
Nessuno ha così influenzato, alfabetizzato e reso fenomeno globale un settore come Jeff Mills. L’alieno, colui che viene dalla tanto decadente Detroit, mecca di quella techno che fa scuola al mondo intero nel nome di Derrick May, Kevin Suanderson e Jeff Mills, santa trinità, portatori sani di quel suono sporco, frastornato di loop continui, a tratti acido, mentale, fisico. Leggenda, mito, poeta, quando sale in consolle The Wizard si scansa anche la filarmonica di Montpellier (con cui suonò quel capolavoro che è The Bells).
Come fa lo sa soltanto lui, impeccabile con la sua Roland 909 con la quale lavora i beat fino all’osso, li trasforma tanto da guadagnarsi l’altro epiteto di Beat Juggler; impassibile mentre tiene su tre tracce, gioca con le altre macchine, prende, briga, scompone, ricompone. Tutti si inchinano all’artista Jeff Mills, mai fermo sullo stesso punto. Sentite il nuovo lavoro “Sight, Sound and Space” uscito ora sulla sua label Axis Records. Maestri così ce ne sono pochi. Quindi, caro Gesù, è inutile che sai moltiplicare i pani e i pesci, quando la gente stasera al Link vorrà bpm e techno.
Written by Lady D.