Finalmente si torna a parlare di Dadamaino, dei suoi lavori e della sua straordinaria e pioneristica ricerca, e l’occasione è la mostra organizzata dalla galleria A Arte Invernizzi, che con lei – in compagnia di François Morellet e Günther Uecker – aveva già inaugurato nel 1994. “Dadamaino. Dare Tempo allo Spazio” porta così oggi negli spazi di via Scarlatti una mostra antologica, con lavori che vanno dai primi anni Sessanta ai Duemila, coprendo tutto il percorso dell’artista.
Una dimensione quasi museale quella di questa mostra, accompagnata da un catalogo con un saggio di Bruno Corà, in cui sarà possibile ritracciare una storia fondamentale per l’arte del Novecento, che muove dallo spazialismo di Fontana incontrando il mito del Bar Jamaica e l’attivismo di Piero Manzoni, un vicino di casa come Luciano Fabro, Luciano Caramel e Campo Urbano a Como, Nuove Tendenze e l’attivismo politico, fino alle Biennali veneziane, il riconoscimento internazionale, le grandi mostre negli ultimi anni di vita e purtroppo anche le polemiche e le controversie dopo la sua scomparsa.
Spazio ai lavori quindi, per riscoprire una delle protagoniste di quella pittura oggettuale – come la definì Gillo Dorfles – che da Milano ha dialogato con le avanguardie di tutto il mondo e cambiato le prospettive, tra spazio e colore, pittura e ambiente.
Written by Marco Scotti