Ogni canzone dei Big Thief è come una piccola capsula del tempo, che spacchetta da una valigia immaginaria momenti di profonda intimità e tenerezza, totalmente avvolti dalla delicata e splendida voce della frontwoman Adrianne Lenker. Cresciuta come una pop star da suo padre, dopo essersi trasferita a New York da adolescente incontra il chitarrista Buck Meek. Con l’arrivo del bassista Max Oleartchik, i tre fondano i Big Thief debuttando nel 2016 per la Saddle Creek Records con “Masterpiece”.

Una raccolta di canzoni tra folk e americana in sbilenco stile lo-fi dove, con dolci piccole storie, si narrano traumi passati e violente relazioni domestiche. Un suono pieno di rimandi ai Novanta, che permea anche il secondo “Capacity” (2017), capace di creare tensione, forza e smisurata morbidezza nel raccontare con naturale drammaticità il riflesso del doppio istinto materno e infantile che abita in tutti noi, attraverso un’angolazione ispirata e un equilibrio delle parti dalle fattezze sartoriali.

Un percorso senza soste che li porta nel terzo album “U.F.O.F.” (2019) a sublimare l’esperienza intima in un’ottica quasi surreale, piccolo gioiello di folk americano, seguito in pochi mesi da “Two Hands” che, come in un gioco degli opposti, si manifesta come un album tattile ed essenziale. I Big Thief sono una band che continua ad alimentare l’affinità e la solidità della propria natura, sviluppando una formula di invincibilità, che si crea anche durante i loro live e che rende impedibile il loro passaggio milanese.